Spid-Cie, ha senso farsi la guerra?

Le parole del sottosegretario Alessio Butti hanno aperto questa sorta di disfida. Ma la strada è quella dell'integrazione

25/12/2022 di Redazione

Dopo le dichiarazioni del sottosegretario Alessio Butti – specialmente dopo aver chiarito che non era sua intenzione, come sembrava, spegnere all’improvviso lo SPID -, si è scatenata una sorta di dicotomia tra lo SPID, appunto, e la Carta d’identità elettronica. Per questo, con Giornalettismo, abbiamo provato a dare il giusto inquadramento alla questione, valutando gli aspetti di entrambi gli strumenti di autenticazione dell’identità digitale.

SPID-Cie, l’approfondimento di Giornalettismo

Non solo abbiamo cercato di analizzare i dati sull’utilizzo dello SPID e della Carta d’identità elettronica in questo preciso momento storico – che renderebbero molto complessa l’operazione di rinuncia a uno dei due strumenti -, ma abbiamo anche spiegato quali sono i tecnicismi che stanno dietro a ciascuno dei due percorsi scelti dal cittadino per il suo viaggio nella pubblica amministrazione digitale. Inoltre, abbiamo intervistato l’ideatore dello SPID, Stefano Quintarelli, e uno degli artefici dell’utilizzo della Carta d’identità elettronica attraverso lo smartphone, Alessandro Ranellucci. Le loro parole ci sono state utili per capire che entrambi i sistemi di autenticazione hanno degli aspetti positivi che possono essere integrati tra loro. Una cosa è certa: ormai, dal processo dell’identità digitale, non si può più tornare indietro.

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