Dopo la bufala delle webcam che vogliono oscurare Trieste, i no green pass inondano di proteste Skylinewebcams

Abbiamo contattato la proprietà del sito che è stato messo sotto accusa dai no-vax, ecco cosa ci hanno risposto

19/10/2021 di Gianmichele Laino

Il video è virale. Un manifestante no-green pass di Trieste – che ha partecipato al sit-in di ieri nell’enorme piazza dell’Unità d’Italia – ha mostrato il proprio smartphone con cui stava navigando sul sito skylinewebcams.com, un portale che mostra dirette h24 grazie a webcam posizionate in diverse città d’Italia e del mondo. L’obiettivo dell’uomo che ha girato questo video – diventato il protagonista indiscusso delle visualizzazioni tra canali Telegram e account no-vax su vari social network – era quello di dimostrare che, siccome la live della webcam non riprendeva la folla di no-green pass assiepata in un angolo della piazza, allora i siti italiani stavano cercando di oscurare la protesta, di censurarla, di farci credere a una realtà completamente diversa. In realtà – come dimostrato dal fact-checking di Next Quotidiano -, si tratta banalmente di una questione di prospettiva.

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Skylinewebcams e le proteste dei no-green pass

La telecamera di cui si serve Skylinewebcams è posta in un punto della piazza che non consente una visuale panoramica della stessa. Del resto, sarebbe molto complesso, visto che la piazza di Trieste è enorme. La telecamera può riprendere solo la parte interna della piazza, mentre quella che dà verso il mare è oscurata da un palazzo che, sulla destra dell’inquadratura, impedisce una visione grandangolare.

Skylinewebcams
Vi mostriamo la prospettiva della piazza, ma anche il palazzo che impedisce alla webcam una visione panoramica della restante parte del luogo centrale di Trieste

Tanto è bastato a gridare al complotto, anche se la chiave di lettura – in realtà – era piuttosto semplice. I manifestanti ne hanno approfittato per dire che i media vogliono oscurare le proteste, che vogliono censurarle.

Come se Skylinewebcams fosse in combutta con il Nuovo Ordine Mondiale che è andato a intervenire su uno dei molteplici contenuti del sito, per impedire ai suoi utenti di poter vedere live quello che stava succedendo in piazza. I no-green pass c’erano – e diversi media hanno documentato anche la protesta di ieri sera -, ma erano collocati nell’angolo della piazza che la webcam del sito non poteva raggiungere.

La conferma di questa intuizione ci è arrivata direttamente da Visioray, la società con sede a Catanzaro che si occupa di fornire innovative soluzioni nel campo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione e che è proprietaria del portale Skylinewebcams.

Contattata da Giornalettismo, Skylinewebcams ha affermato: «La posizione della webcam, installata all’angolo di Capo di Piazza G. Bartoli, riprende una piccola parte di Piazza Unità d’Italia. Nello specifico l’inquadratura trasmette una veduta sulla Fontana dei Quattro Continenti con alle spalle Palazzo Pitteri e Harry’s Piccolo Restaurant & Bistrò. L’area della piazza interessata dalla manifestazione è, invece, quella che si affaccia su Riva del Mandracchio».

Una banale questione di prospettive che, tuttavia, non ha impedito ai no-green pass di inondare gli uffici della società di mail e telefonate di protesta. Per avere un’idea del flusso di messaggi che l’azienda ha dovuto gestire, basta farsi un giro sull’account Twitter del portale: compaiono diversi commenti pubblici che fanno capire il tenore delle discussioni.

«Abbiamo ricevuto diverse mail, chiamate e segnalazioni su varie piattaforme, sì – ci spiegano da Skylinewebcams -. A tutti abbiamo risposto con gentilezza e cortesia, ogni domanda è lecita. Ci fa piacere confrontarci con tutti, anzi preferiamo farlo, il contatto ci permette di fare chiarezza e fermare la disinformazione, il fomento e il falso».

Nel frattempo, Skylinewecams ha rilasciato un comunicato stampa sui propri canali social, che conferma quanto sin qui affermato e parla di calunnie relative ai termini “complottismo” e “manipolazione” di cui è stato accusato. Nel comunicato, si dà anche una spiegazione ulteriore che giustificherebbe alcune piccolissime mancanze di corrispondenza nel lato più esterno del sit-in: la diretta delle webcam è trasmessa sul portale con una leggerissima differita di 20 secondi rispetto al normale flusso di informazione. «La nostra tecnologia trasmette in diretta h24, 7 giorni su 7, con una piccola differita di circa 20 secondi dovuta alla latenza di trasmissione del flusso video – ci hanno spiegato -. In parole semplici, la telecamera riprende quanto accade nel suo “campo visivo”, l’evento in questione si è svolto al di fuori di questo raggio».

La società ha voluto lanciare un messaggio anche a chi li ha accusati di stravolgere la realtà: «Chiediamo a queste persone di metterci alla prova sempre. Abbiamo circa 2000 telecamere che trasmettono in diretta da tutto il mondo, molte in Italia, probabilmente anche nella città del lettore, del critico. Abbiamo trasmesso negli anni manifestazioni e proteste senza distinzione, semplicemente perché le stesse accadevano davanti alla telecamera. Allora diciamo agli utenti: “Collegatevi al nostro sito (www.skylinewebcams.com), cercate la webcam a voi più vicina, recatevi sul posto magari anche durante una qualsiasi manifestazione. Salutateci, guardatevi in diretta mentre lo fate. Una sola raccomandazione: assicuratevi di stare nell’inquadratura!”».

UPDATE delle 12.36: Dopo un passaggio informale con l’azienda, ci sono arrivate anche delle risposte specifiche da Skylinewebcams, che abbiamo aggiunto integralmente all’interno dell’articolo

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