La Skullbreaker Challenge è pericolosissima, ma non è vero che sono morte due persone

Una nuova, stupida tendenza si sta diffondendo attraverso Tik Tok. Si chiama Skullbreaker Challenge o Rompicranio ed è l’ennesima sfida fatta per essere filmata e postata sul social network. Gli adolescenti, solitamente due, coinvolgono una terza persona che non è a conoscenza del macabro gioco. Che consiste nel mettergli uno sgambetto da dietro mentre il ragazzino ignaro di tutto spicca un salto insieme ai due compagni. Ovviamente, in favore di telecamera.

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Skullbreaker Challenge, la nuova stupida sfida su Tik Tok

Ultimamente, come riportato dal portale Bufale.net, su WhatsApp circola un messaggio diffuso con le modalità della catena di S.Antonio che invita a condividere il più possibile un articolo tratto dall’emittente venezuelana Telemundo perché «sono già morte due persone». Se è vero che lo Skullbreaker Challenge è una pratica pericolosa e molto fastidiosa, è altrettanto vero che non è morto ancora nessun protagonista di questo gioco. I due casi più seri riguardano una ragazza di Miami, che ha riportato lesioni non vitali, e il ragazzino protagonista di uno dei video più virali, in Venezuela, anche lui con un forte trauma cranico.

Skullbreaker Challenge, non è opportuno condividere il messaggio con una fake news su due morti

Il messaggio che circola ha questo testo, pieno zeppo di errori di grammatica: «Ti preghiamo di condividere con i tuoi figli e tutti i genitori che conosci … questo è ora di tendenza nelle scuole, 2 bambini delle scuole sono già morti». Probabilmente si tratta di una traduzione da una lingua straniera, messa insieme in maniera piuttosto frettolosa attraverso uno dei tanti traduttori online.

La Skullbreaker Challenge rappresenta una vera e propria emergenza sociale soprattutto nei paesi latinoamericani, vista la sua ampia diffusione e vista la viralità dei video sui social network. Anche per questo motivo sarebbe opportuno non diffondere video su WhatsApp per evitare che questa pratica abbia ancora maggiore diffusione e si allarghi alla platea degli studenti italiani.

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