Cos’è il SIM Swap e perché la sentenza dell’AGCOM è stata considerata legittima

La decisione del TAR del Lazio è stata conseguente a un ricorso presentato da diversi operatori e da alcune associazioni di consumatori

29/12/2022 di Redazione

Il SIM Swap, tecnicamente, è quella pratica di trasferire il numero di telefono da una scheda SIM a un’altra. L’operazione viene compiuta quotidianamente nel caso di portabilità del numero quando l’utente cambia, ad esempio, gestore telefonico. Ma si tratta anche di una possibile truffa, quando le persone coinvolte non sono consapevoli e non prestano il consenso per questo trasferimento. Visto che negli ultimi anni il SIM Swap è una truffa che sta tornando in auge, con centinaia di segnalazioni di trasferimenti indebiti del numero di telefono da una scheda all’altra, l’AGCOM è intervenuta attraverso una delibera – la n. 86/21/CIR risalente al luglio del 2021 – che getta le basi per una maggiore documentazione da fornire nel caso del passaggio da un operatore telefonico all’altro. In base alla delibera, infatti, viene richiesta ora la copia del codice fiscale e della vecchia SIM, oltre al documento di identità. Inoltre, sempre secondo questa delibera, l’operazione di portabilità può essere effettuata soltanto dall’effettivo intestatario della SIM e del numero di telefono, mentre – nel caso di una SIM intestata ad altri – occorre per prima cosa fare un subentro (l’operazione, in questo caso, non può più avvenire direttamente).

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SIM Swap, il TAR conferma la bontà della delibera AGCOM

Contro la delibera dell’AGCOM era stato presentato un ricorso da parte di diversi operatori telefonici e da parte di Federconsumatori. Secondo i ricorrenti, infatti, questa delibera avrebbe creato problemi sia dal punto di vista della sicurezza dei dati degli utenti, sia dal punto di vista della concorrenza tra gli operatori telefonici che, in seguito al provvedimento dell’AGCOM, dovranno effettuare più passaggi prima di dare il via libera alla portabilità del numero telefonico.

Secondo il Tar del Lazio, invece, la delibera dell’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni rispetta tutti i principi di concorrenza e di sicurezza. Su quest’ultimo aspetto, il fatto di fornire il quantitativo di documenti richiesto (il codice fiscale e la copia della vecchia SIM) non sarebbe un elemento sproporzionato rispetto all’effettiva utilità dell’operazione. Il trattamento di questi dati, che deve avvenire sempre in maniera conforme ai regolamenti sulla privacy, appare necessario per una operazione complessa come quella della SIM Swap che, ultimamente, è – come detto – oggetto di diversi tentativi di truffa. Sulla questione della concorrenza, invece, il tribunale amministrativo del Lazio ha affermato che non si configurano limitazioni sul cambio di operatore di telefonia, purché venga rispettato il nuovo iter previsto.

Insomma, l’autorità ha operato nell’interesse dei consumatori, cercando anche di far fronte a un problema – quello degli attacchi di SIM swapping – che cerca di sfruttare una falla nel sistema di associazione di un numero di telefono a una scheda fisica che oggi, più che in passato (visto il ruolo dei numeri di telefono degli smartphone anche nelle più elementari operazioni quotidiane), rischia di avere pesanti ricadute sulle vittime delle truffe.

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