E se la SIM di un minore è intestata a un genitore? Cosa fare per bloccare i siti “vietati”

Molti adolescenti non sono titolari della loro utenza, ma ci sono delle procedure da seguire affinché le linee guida di AGCOM siano rispettate lo stesso

31/10/2023 di Enzo Boldi

L’intervento di AGCOM per correggere la scorretta applicazione di quanto approvato dal Parlamento Italiano (all’interno del Decreto Giustizia) nel 2020, non interviene solamente sulle schede telefoniche registrate a nome di un minorenne. Spesso e volentieri, infatti, le SIM sono intestate ai genitori e quindi il blocco automatico della navigazione su siti “inappropriati” non può avvenire. Ma la stessa Autorità ha fornito le istruzioni che, a partire dal prossimi 21 novembre (anche se ci sono degli operatori che hanno “lavorato” d’anticipo) gli adulti potranno seguire per attivare quello che – di fatto – è un parental control. Seppur in forma differente rispetto a quello del passato.

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Dopo la definizione delle otto categorie di siti – che ospitano contenuti definiti come “inappropriati” – che non saranno navigabili sulle SIM intestate ai minorenni (al netto delle problematiche irrisolte delle app), sembrava mancare un passaggio fondamentale: cosa succede se un genitore è l’intestatario di un contratto con un operatore telefonico la cui scheda è utilizzata da un figlio/a sul proprio smartphone? L’automatismo, in questo caso, ovviamente decade. Ci sono, però, delle operazioni che un adulto deve compiere affinché questo “blocco” diventi attivo anche su quella SIM.

SIM intestate ai genitori, come attivare il blocco

All’interno della delibera di AGCOM, infatti, c’è un paragrafo dedicato proprio alla questione delle SIM intestate ai genitori, con indicazioni e istruzioni da seguire per attivare (gratuitamente) il blocco della navigazione verso portali che ospitano quelle otto categorie di contenuti:

«Tra le possibili soluzioni, si possono individuare le seguenti modalità per garantire l’accesso in sicurezza alle funzionalità di attivazione o disattivazione messe a disposizione dall’operatore. In particolare, l’abilitazione alla configurazione, alla disattivazione o attivazione avviene tramite almeno uno dei seguenti metodi, resi disponibili unicamente al titolare del contratto o, se minore, a chi ne esercita la potestà genitoriale. L’abilitazione alla configurazione, alla disattivazione o attivazione avviene tramite almeno uno dei seguenti metodi, resi disponibili unicamente al titolare del contratto o, se minore, a chi ne esercita la potestà genitoriale». 

Dunque, il genitore intestatario di un’utenza telefonica (mobile) per una SIM utilizza dal figlio, per attivare il SCP (Parental Control System) deve scegliere una di queste modalità:

  • codice PIN fornito all’atto dell’attivazione dell’utenza, comunicato in forma riservata, ad esempio tramite SMS;
  • SPID;
  • autenticazione nell’area riservata del sito web dell’operatore;
  • Tramite l’OTP che è inviato via SMS o e-mail.

Dunque, sarà possibile intervenire per attivare questo sistema automatizzato di blocco dei siti che, di fatto, sono vietati e non sono navigabili dai minorenni a partire dal 21 novembre 2023.

Ma quindi, come funziona?

Codice PIN, SPID, area riservata e OTP. Quattro metodologie di accesso per poter effettuare la richiesta di attivazione da parte dei genitori/adulti titolari di un contratto. Ma questo, come spiega AGCOM, deve avvenire in modo intuitivo e trasparente. Gli operatori, infatti, devono rispettare queste richieste:

«I SCP devono disporre di un’interfaccia utente, mediante web o applicazione installata sul terminale, accessibile solo dal titolare del contratto (o, se minore, da parte di chi ne esercita la potestà genitoriale), caratterizzata dalla possibilità di utilizzo semplice e intuitivo. Nel caso di interfaccia web, deve essere garantito un alto livello di usabilità e di accessibilità. Nel caso di interfaccia erogata mediante app, questa dev’essere disponibile almeno per Android e iOS. Il sistema deve garantire una efficace gestione delle impostazioni di blocco/sblocco, tenuto conto della capacità tecnologica del sistema». 

Dunque, sarà possibile utilizzare l’app gestionale del proprio operatore telefonico per impostare l’attivazione del Parental Control, anche sulle SIM intestate ai genitori.

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