L’importanza di scegliere la giusta assicurazione per i giovani medici

Il caso di DBDG Insurance Broker che offre a specializzandi e a chi muove i primi passi nella Sanità italiana un pacchetto di offerte dal nome emblematico: SI_CURA

06/05/2024 di Redazione Giornalettismo

Come abbiamo raccontato nei nostri precedenti approfondimenti, il numero di giovani medici italiani che vogliono abbandonare la professione a causa di molteplici e variegate difficoltà del settore è in continua e costante crescita. Abbiamo analizzato questo fenomeno sotto diversi punti di vista, attraverso i racconti di chi – come il dottor Pietro Arina – ha deciso di non farsi sfuggire l’occasione e volare alla volta di Londra, o di chi ci ha descritto i problemi di formazione a partire dalle Scuole di Specializzazione. In entrambi i casi, c’è stato un richiamo ai contenziosi e a quella assenza praticamente totale di tutela legale nelle miriadi di denunce e cause per danni. Giovani spaventati, come li ha definiti il dottor Bruno Zuccarelli, coordinatore dell’Osservatorio Giovani Professionisti di FNOMCeO. E la possibile abolizione (in questo momento potrebbe diventare graduale) del numero chiuso potrebbe provocare una pletora di medici. Non un bene, soprattutto per quel che riguarda i contenziosi.

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Non è un caso, infatti, che molti specializzandi e nuovi medici abbiano deciso di rivolgersi a realtà assicurative per cercare di acquistare polizze in grado di salvaguardali – anche dal punto di vista economico – da queste dinamiche in continuo aumento. DBDG Insurance Broker ci ha fornito alcuni dati che sono molto utili all’analisi di questo fenomeno: «I contenziosi tra pazienti e medici per casi di presunte prestazioni mediche non corrette sono in continuo aumento: secondo l’Ania (l’Associazione Italiana Imprese Assicuratrici) sarebbero 30mila ogni anno le richieste di risarcimento danni e 15mila le cause che finirebbero in tribunale; il 90% termina in assoluzione o archiviazione, ma la cosiddetta “Medicina difensiva” costa alla società oltre 10 miliardi di Euro».

Numeri impressionanti che generano nei giovani medici preoccupazioni e confusione. Soprattutto per via delle dinamiche che si innescano alla ricerca di una polizza in grado di garantire un equilibrio tra le coperture offerte e il premio annuale da pagare. Solo per fare un esempio: la stessa DBDG, nello spirito di venire incontro alle esigenze degli specializzandi e dei giovani che hanno appena iniziato a muovere i primi passi nella professione medica, ha messo a loro disposizione un pacchetto dal nome emblematico: SI_CURA. Una soluzione che garantisce sia la responsabilità civile che la tutela legale e che segue pedissequamente le linee guida indicate dall’ENPAM, l’Ente Nazionale di Previdenza dei medici. Ma di cosa stiamo parlando?

SI_CURA, l’assicurazione di DBDG per i giovani medici

La stessa DBDG ci ha parlato delle esigenze che coinvolgono molti dei giovani medici che si rivolgono a loro per ottenere una polizza in grado di fornire la responsabilità civile e la tutela legale. Ci hanno fatto l’esempio di un giovane specializzando che ha deciso di sottoscrivere una polizza per un motivo che rappresenta al meglio il quadro della situazione: «Parlando con lui, ci ha manifestato l’esigenza di fare la polizza per le guardie mediche. Tuttavia, contava sulla copertura dell’ospedale per la sua specializzazione. Bisogna evidenziare che, in realtà, quel tipo di polizze copre solamente la “colpa lieve”. Di fatto, dunque, non aveva alcuna tutela legale». Si tratta di un aspetto fondamentale per spiegare quanto sia importante, anche per uno specializzando avere una copertura per “colpa grave”: «Il giovane medico voleva una polizza per la libera professione per le guardie mediche, non sapendo che anche per la Scuola di specializzazione vi è la necessità di avere una copertura assicurativa per la cosiddetta “colpa grave”. Sapeva, quindi, che la struttura non gli avrebbe dato alcuna copertura per la libera professione. Di fatto, non aveva non solo la tutela legale, ma neanche la copertura per “colpa grave” per la specializzazione». Da qui si evince un’esigenza strutturale: «Oltre all’obbligatorietà di ogni medico iscritto all’albo di avere una polizza RC, vi è una reale necessità anche per gli specializzandi. Anche senza attività libero professionale».

Alcuni precedenti

Questo esempio è molto calzante, perché emerge l’importanza – non solo per i giovani medici, ma anche per gli specializzandi – di avere una polizza in grado di coprire la “colpa grave”. Ed è proprio la giurisprudenza a dare conferma di questa necessità. Nel 2019, infatti, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di una specializzanda (in solido con la Casa di Cura presso cui lavorava e il medico ginecologo che aveva eseguito un’amniocentesi) con il pagamento di 3.543.190 euro (oltre alle spese legali). La motivazione di questa sentenza è l’emblema di quali siano le responsabilità degli specializzandi e la necessità di dotarsi di una polizza: «Il medico specializzando non esegue solo “ordini” e risponde delle sue attività anche se non è in grado di compierle: ha già la laurea in medicina e anche se con un’autonomia limitata se svolge attività mediche ne risponde penalmente. Quindi, lo specializzando chiamato a svolgere attività che non è in grado di compiere (o che non si ritiene in grado di compiere) deve rifiutarne lo svolgimento. In caso contrario, se ne assume la responsabilità sotto tutti i punti di vista e la colpa è “per assunzione” che, come ricordato dalla stessa Cassazione, è riscontrabile in chi che “cagiona un evento dannoso essendosi assunto un compito che non è in grado di svolgere secondo il livello di diligenza richiesto all’agente modello di riferimento»”. Dieci anni prima, uno specializzando fu condannato a 3 anni e 5 mesi di reclusione (e a un risarcimento da 318mila euro) con motivazioni pressoché analoghe. Anche se le vicende erano differenti, viene ribadita la responsabilità degli specializzandi nei contenziosi per “colpa grave”.

L’importanza delle garanzie e della retroattività

Ma non c’è solo questo. Molte delle soluzioni assicurative presenti sul mercato, hanno un problema di fondo: coprono il futuro e non il passato. SI_CURA di DBDG, invece, ha una caratteristica fondamentale che va a prendere in considerazione le esigenze dei giovani medici e degli specializzandi: «Facendo ora la polizza con noi, avendo la retroattività, ci si può tranquillizzare anche per eventuali richieste risarcitorie future, ma relative all’attività precedentemente svolta». Dunque, uno sguardo e una copertura che dovrebbe garantire maggiore ossigeno e minori timori per questo ecosistema di giovani che si sta lentamente svuotando a causa delle paure per i contenziosi. Soprattutto per evitare di cadere in un mare pieno di squali che si muovono nell’ambiguità di concetti come “Massimali”, “Retroattività”, “Premio”, “Franchigie”, “Spese Legali” e le “Garanzie”.

Come spiegato nell’esempio del giovane medico che ha deciso di sottoscrivere la polizza SI_CURA, il tema delle garanzie è fondamentale. Spesso e volentieri, ci si trova di fronte a massimali minimi, franchigie molto alte e premi assicurativi molto alti. Elementi che, in alcune occasioni, nascondono una problematica di base: la tutela solamente per “colpa lieve”. Dunque, si parla di responsabilità civile solamente per una parte (quella meno impattante per l’attività professionale) di un medico. Di fatto, non si tratta di una copertura totale, come quella che invece viene offerta da DBDG che vale per tutte le specializzazioni, anche quelle chirurgiche e per tutte le tipologie di contratto (sia nel pubblico, sia nel privato).

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