Sempre più giovani medici italiani abbandonano la professione
I dati recenti sottolineano proprio questo aspetto. Colpa delle aggressioni, ma anche della scarsa formazione e dei contenziosi legali
06/05/2024 di Redazione Giornalettismo
Solo qualche decennio fa, molti giovani italiani avevano un sogno: diventare medici. In tanti si sono iscritti all’Università, hanno superato test ed esami fino ad arrivare alle Scuole di Specializzazione. Ognuno di loro inseguiva una passione che, piano piano, si è scontrata con molte difficoltà. Oggi questo paradigma è diventato ancor più radicato, con alcuni contratti di specializzazione banditi e poi andati deserti e una moltitudine di giovani che decidono di lasciare tutto. Lasciare il Paese per vedere ricompensati i propri sacrifici altrove. Lasciare la professione perché diventati insicuri di fronte a una formazione che, secondo alcuni, non è adeguata. Abbandonare tutto per colpa dei contenziosi legali sempre più diffusi e delle aggressioni al personale medico-sanitario che, sempre più spesso, vengono raccontate sulla stampa.
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I dati sono lo specchio di questa situazione. Secondo quanto raccolto dall’Osservatorio Giovani Professionisti di FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), l’assenza di una programmazione è una delle cause alla base del cattivo funzionamento del sistema: il 18,76% dei contratti di specializzazione banditi vengono poi abbandonati. C’è chi rinuncia e chi preferisce tentare altre strade di specializzazione. E questo riguarda anche il Corso per la Medicina Generale, dove anche gli assegni sono molto più bassi e dove il titolo non viene equiparato alla specializzazione. Potremmo, dunque, definire questa situazione endemica. Diffusa. Anzi: come sottolineato dalla stessa FNOMCeO, lo stop al numero chiuso a Medicina (con i test rimandati alla fine del primo semestre) potrebbe provocare molti più danni. Si passerebbe da una carenza a una pletora di medici. Dunque, una congestione del sistema che non gioverebbe a nulla e a nessuno.
Giovani medici, cresce il numero di chi abbandona la professione
Quello della formazione, però, è solo uno dei tanti aspetti che portano i giovani medici ad abbandonare la professione. Un dato molto preoccupante è stato raccolto da ACOI giovani – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani – e dipinge un quadro allarmante per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale: il 41,8% dei chirurghi ha intenzione di abbandonare la professione. I motivi sono diversi, ma sono tutti figli di un sistema poco ordinato: da alcune inadempienze delle Scuole di Specializzazione, ai turni massacranti dentro e fuori dagli Ospedali. Dunque, ecco subentrare anche l’aspetto legato alla qualità della vita.
Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, nel corso della presentazione di una relazione al Parlamento dello scorso mese di marzo, ha sottolineato come nel 2023 siano state più di 16mila le segnalazioni di aggressioni e di violenza contro la proprietà nei confronti di operatori sanitari. Il Ministro ha anche evidenziato come siano le donne a effettuare un numero maggiore di segnalazioni (i 2/3 del totale), soprattutto se si guarda alla fascia d’età compresa tra i 30 e i 39 anni e quella compresa tra i 50 e i 59 anni. Ma non è tutto: oltre alle aggressioni al personale medico (che, come si evince dal dato appena riportato, si sono moltiplicate durante e dopo la pandemia), c’è anche il delicatissimo dato dei contenziosi aperti.
I contenziosi legali
L’aspetto della tutela legale, dunque. Secondo i dati che ci ha fornito DBDG Insurance Broker, che – visto l’impegno profuso nel diffondere la sua polizza assicurativa SI_CURA – ha un punto di vista privilegiato per fotografare il settore, sono circa 30mila le richieste danni che vengono fatte ogni anno in Italia. Inoltre, sono 15mila le cause che finiscono in tribunale. Numeri importanti che spingono i giovani medici ad abbandonare la professione per via dei rischi e della scarsa tutela. Perché anche se la maggior parte (circa il 90%) delle cause terminano con una assoluzione o archiviazione, il timore di dover procedere sempre con una Medicina Difensiva è una questione di base dietro la scelta di dire addio al lavoro di medico. Nel nostro approfondimento di oggi, analizzeremo questa realtà attraverso il racconto delle storie di due medici: il primo ha deciso di lasciare il Paese per andare a lavorare nel Regno Unito; la seconda ci parlerà di tutte le difficoltà che sta incontrando durante la sua Specializzazione. Il tutto sarà corredato anche dal commento dell’Osservatorio Giovani di FNOMCeO.