Salvini dice che qualcuno con il virus ci ha guadagnato: «Il Corriere della Sera fa allarmismo»

Il leader della Lega interviene nella trasmissione In Onda

17/08/2020 di Redazione

Per Matteo Salvini, il provvedimento sulle discoteche emanato dal governo nella giornata di ieri è completamente inutile. Intervistato nella trasmissione In Onda di Luca Telese e David Parenzo, il leader della Lega ha affermato che i giovani, in mancanza dei luoghi di ritrovo tradizionali, continueranno a divertirsi in questa estate.

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Salvini e Corriere della Sera: «Qualcuno col virus ci ha guadagnato»

«Pensate che un provvedimento del genere che chiude le discoteche – ha detto Salvini – impedirà ai giovani di divertirsi? Assolutamente no: ci sono persone che si riuniranno senza che nessuno misuri loro la febbre, nessuno che faccia rispettare il distanziamento, nessuno che controlli. Lo faranno all’aperto e senza misure di sicurezza». A questo proposito, Salvini ha citato un caso di rave party incontrollati da quattro giorni sulle rive dell’Adda, dove si è fatto ampio uso incontrollato di alcol e di droga.

Una mancanza di fiducia, insomma, nei confronti di quegli stessi giovani che vengono considerati, da Salvini, il capro espiatorio del governo. Per il leader della Lega è assurdo anche l’obbligo delle mascherine dalle 18 alle 6: «Che esigenza sanitaria è? Alle cinque e mezza no e alle sette meno un quarto sì? Il virus dorme nel resto della giornata? Qualcuno con il virus ci è guadagnato economicamente. Penso al Corriere della Sera: c’è un allarmismo quotidiano. Continuare ad allarmare gli italiani non è utile al Paese. Qualcuno ci ha guadagnato anche politicamente, perché ha distribuito una sorta di elemosina per tener collegati gli italiani a questi bonus».

Curiose le parole di Matteo Salvini sul Corriere della Sera, in diretta in una trasmissione che ha lo stesso editore del quotidiano di via Solferino. Telese e Parenzo chiedono: «Perché nomina il Corriere della Sera? Nessun giornale ci ha guadagnato con il coronavirus». In effetti, i dati di vendita del Corriere della Sera non sono particolarmente rosei e non lo sono stati né durante il lockdown, né nei mesi di maggio e giugno.

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