Il ricorso delle discoteche contro l’ordinanza del governo che impedisce di ballare
Questa volta le discoteche non ci stanno
17/08/2020 di Ilaria Roncone
Le discoteche portano il governo in tribunale. Questa è l’ultima notizia relativa alla questione discoteche chiuse. Dopo l’aumento dei contagi e una situazione che – stando ai dati – rischia di sfuggire di mano se si permette ai locali di rimanere aperti senza delle reali norme di distanziamento, arriva il ricorso al Tar. Domani previsto un incontro tra il presidente del Silb, il sindacato dei locali, e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli.
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Le discoteche non sono state chiuse, è però vietato ballare
Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.
Questo è quello che si legge nell’ordinanza del governo valida fino al 7 settembre che, effettivamente, non impone alle discoteche di chiudere ma impedisce solo l’attività di ballo. Ciò significa che le discoteche possono rimanere aperte servendo bevande e cibo – qualora fosse tra le loro funzioni – ma che, ovviamente, le persone non possono frequentare questi locali per ballare. Dopo l’enorme polemica che ne è nata – con consiglieri comunali che paragonano gli assembramenti in discoteca alle file fuori dai consolati – arriva la mossa del Silb.
«Non ci stiamo a fare il capro espiatorio»
Questo il messaggio del Silb, l’associazione delle imprese dell’intrattenimento da ballo e spettacolo, che ha deciso di andare contro quanto stabilito dal governo facendo ricorso al Tar. Il sindacato locali ha quindi deciso di procedere in tribunale contro il decreto che vieta di ballare nei locali da qui al 7 settembre e che, di fatto, impedisce ai locali in cui si balla di svolgere la loro primaria funzione allo scopo di contenere la diffusione del Covid che – come si è visto grazie agli ultimi cluster individuati – è favorita dall’atteggiamento che si assume quando si sta tutti vicini e senza mascherina sulle piste da ballo. Il presidente Silb ha affermato: «”Gli assembramenti sono ovunque, ma si colpisce soltanto noi. Così si incentiva l’abusivismo».
Richiesta l’immediata riapertura dei locali
La richiesta del presidente del Silb, Pasca, è l’immediata riapertura di tutti i locali. «Hanno colpito noi, quando la movida è anche al di fuori dei locali. Si guardi che succede negli stabilimenti balneari e sulle spiagge, è evidente che il problema non sono i locali da ballo». L’intenzione è quella di «chiedere al ministro dove pensa che si riunirà adesso chi andava in discoteca» sottolineando come «da sempre la nostra associazione si batte contro l’abusivismo e con questa norma invece lo si incentiva». A Repubblica Pasca ha parlato di «un nuovo duro colpo alla nostra sopravvivenza. Domani parleremo di rimborsi, ma intanto presentiamo il ricorso al Tar».