Sallusti su Silvia Romano: «Come uno tornato da un campo di concentramento vestito da nazista»

Le parole fanno male. Soprattutto se pronunciate in un pomeriggio che dovrebbe farci sorridere, perché una nostra connazionale – Silvia Romano – è tornata a casa dopo un anno e mezzo di prigionia, tra Kenya e Somalia. Invece Alessandro Sallusti su Silvia Romano è durissimo. Dopo aver visto le immagini dell’atterraggio della ragazza all’aeroporto di Roma Ciampino, in cui la volontaria è apparsa sorridente nel suo abito tradizionale somalo, il direttore de Il Giornale ha scritto: «Silvia è tornata, bene ma è stato come vedere tornare un prigioniero dei campi di concentramento orgogliosamente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai».

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Sallusti su Silvia Romano: «Come un prigioniero dei campi di concentramento vestito da nazista»

Parole che mettono l’accento sulla conversione all’islam della ragazza e che non si concentrano invece sul grande lavoro che è stato fatto per liberarla e farla rientrare in Italia dopo un anno e mezzo di prigionia. Parole che, purtroppo, hanno incontrato un grande consenso in rete e che hanno contribuito a far partire messaggi di odio, come quello sottolineato da Selvaggia Lucarelli, che ha screenshottato un commento al tweet di Sallusti che mostrava un accanimento incredibile nei confronti della ragazza 24enne.

Silvia Romano ha dichiarato, nelle poche battute che ha rilasciato ai cronisti, di essersi volontariamente convertita all’islam – come riportato da Open -, di non essere mai stata sposata con i suoi sequestratori somali (una voce che alcune fonti di stampa avevano fatto circolare durante il periodo del suo rapimento) e di aver compiuto questa scelta di fede in maniera volontaria. Ha atteso per dare ulteriori dettagli perché prima ha voluto condividere questa sua stessa scelta con la famiglia che l’ha aspettata all’aeroporto di Ciampino.

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