Sallusti sospetta che il governo e la Regione Campania abbiano paura della camorra

L'editoriale del direttore de Il Giornale in cui non si capacita della zona gialla

11/11/2020 di Enzo Boldi

Il fatto che la Campania sia ancora zona gialla, nonostante l’apparenza (e l’evidenza) di una situazione che dovrebbe far ‘meritare’ misure restrittive più stringenti per via del numero di contagi quotidiani e delle terapie intensive, resta ancora un mistero. Forse oggi, dopo la prima stretta arrivata ieri con la firma dell’ordinanza da parte del Ministro della Salute Roberto Speranza, arriverà la decisione per un innalzamento del livello di rischio. In attesa di notizie ufficiali da parte dicastero, Alessandro Sallusti su Campania zona gialla adombra e ammicca a uno scenario molto grave che richiama alla criminalità organizzata (la camorra) e i timori di governo e Regione.

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«Non è infatti possibile che di giorno in giorno venga rinviata la decisione di classificare quella Regione a un livello di rischio più alto dell’attuale, come non i parametri ufficiali ma i fatti reali imporrebbero – scrive Alessandro Sallusti nel suo editoriale pubblicato su Il Giornale -. Chi ha paura di chi? Lo Stato della Regione non credo proprio. E allora viene il dubbio che Stato e Regione siano sotto il ricatto della camorra, che non vede di buon occhio un lockdown che nuocerebbe ai suoi affari. E gli scontri di piazza organizzati la scorsa settimana a Napoli sanno tanto di avvertimento che ‘qui si resta aperti’».

Sallusti su Campania zona gialla e il sospetto dei timori per la camorra

Insomma, sintetizzando il pensiero di Sallusti su Campania zona gialla, il direttore de Il Giornale lancia il sasso parlando apertamente di quello che definisce un ‘sospetto’: la camorra tiene le briglie della situazione nella Regione e le manifestazioni delle scorse settimana sarebbero l’avvertimento allo Stato. Un dubbio? Ma lui ne è quasi certo: «Ora, passino gli incapaci e pure i ciarlatani, ma non è proprio il caso di mettersi nelle mani dei camorristi – conclude nel suo editoriale -. Spero di sbagliarmi, ma purtroppo non ne sono certo».

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

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