In Alto Adige «più di un test su due è positivo»

I dati forniti dal Presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Speranza ha firmato l'ordinanza per renderla zona rossa

10/11/2020 di Enzo Boldi

La situazione è fuori controllo ed è anche la peggiore rispetto alle altre Regioni d’Italia. Mentre il Ministro della Salute Roberto Speranza firmava l’ordinanza che faceva diventare l’Alto Adige zona rossa (contestualmente all’inserimento di Umbria, Liguria, Abruzzo, Basilicata e Toscana in quella arancione), dalla Provincia autonoma di Bolzano arrivava la conferenza stampa del Presidente Arno Kompatscher che, numeri alla mano, ha mostrato come il livello di emergenza Covid sia ben oltre il limite e peggiore rispetto al resto del Paese. Non solo per quel che riguarda le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva, ma anche per quel dato sui casi testati e i tamponi risultati positivi.

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«La situazione epidemiologica in Alto Adige è critica, abbiamo dati che sono peggiorati ulteriormente negli ultimi giorni: più di un test su due sulle nuove persone è positivo. Questo è un dato elevatissimo, non ci sono dati simili in altre regioni italiane». Queste le prime parole pronunciate da Arno Kompatscher che, di fatto, annunciava l’Alto Adige zona rossa. Oltre il 50% di tamponi positivi rispetto ai casi testati, una media mai raggiunta neanche nel corso della prima ondata. E con evidenti riflessi anche sui ricoveri ospedalieri e nelle terapie intensive.

Alto Adige zona rossa, i dati dei contagi e delle terapie intensive

«Abbiamo tantissimi ospedalizzati. Se avessimo avuto una situazione del genere in primavera, il nostro sistema sarebbe già andato in tilt. Ora siamo in grado ancora di gestire però tutti i sistemi hanno i loro limiti – ha detto Arno Kompatscher -. C’è una situazione critica anche in terapia intensiva, nonostante il raggiungimento dell’obiettivo dei 76 posti in terapia intensiva esclusivamente per il Covid, ma possiamo arrivare a cento. Nonostante questo, siamo già in una situazione critica perché dei 76 posti sono già occupati oltre la metà».

Le prossime misure

Numeri che hanno portato alla decisione di far diventare l’Alto Adige zona rossa, con annesse misure più restrittive: dalla didattica a distanza per gli studenti dalla scuola media (fino alle superiori) alle scuole dell’infanzia (in presenza) solamente per i figli medici e operatori essenziali. Oltre a tutte le altre indicazioni previste dall’ultimo dpcm per le aree a più alto rischio.

(foto di copertina: da canale Youtube della Provincia autonoma di Bolzano)

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