Il caso Alto Adige: prima ‘ribelle’ ai dpcm, poi anticipatore

Il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano e l'ordinanza che entrerà in vigore da mercoledì

03/11/2020 di Enzo Boldi

Il suo status speciale gli ha consentito e gli consente di decidere per conto suo, senza tener conto pedissequamente delle misure adottate a livello nazionale. Era accaduto a metà ottobre quando decise di non recepire le prime misure restrittive indicate dal penultimo (fino a oggi) Dpcm firmato da Giuseppe Conte. E accade anche ora con la decisione di andare avanti per la propria strada anticipando alcuni contenuti restrittivi ancora al vaglio del governo centrale. E così la Provincia Autonoma di Bolzano decide questa volta di anticipare le chiusure, scegliendo la via di un semi lockdown in Alto Adige.

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La situazione epidemiologica si è lentamente e costantemente aggravata nelle ultime settimane, con il rapporto tra tamponi effettuati e casi positivi cresciuto e non di poco nel giro di pochi giorni. Per questo motivo il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, questa volta ha deciso di giocare d’anticipo con un’ordinanza che entrerà in vigore domani, mercoledì 4 novembre. Da tutto (o molto) aperto, a tutto (o molto) chiuso.

Lockdown in Alto Adige, cosa chiuderà

Da quel giorno, infatti, entrerà in vigore il cosiddetto coprifuoco (o, per meglio dire, una limitazione negli spostamenti interni ed esterni) dalle 20 alle 5 di mattina del giorno dopo. Ma non finisce qui. Quella parvenza di lockdown in Alto Adige proseguirà con la chiusura al pubblico di gelaterie, bar, pasticcerie e ristoranti che potranno proseguire il loro lavoro solamente con le consegne a domicilio, ma solo entro le ore 20. E non finisce qui.

Ristoranti, negozi e coprifuoco

Anche i negozi dovranno rimanere chiusi, fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, quelli che vendono generi alimentari e beni di prima necessità e le tabaccherie. Stretta anche sul trasporto pubblico locale che tornerà a una capienza massima del 50%. Insomma, si è passati dal non recepire il primo dpcm sulla stretta agli sport di contatto, all’anticipazione locale dei contenuti che dovrebbero essere inseriti nel prossimo decreto a livello nazionale.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Arno Kompatscher)

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