Sallusti dice che su Salvini la magistratura non è affidabile, usando il caso del vigile ‘in mutande’ di Sanremo

Mangiare lardo ingrassa, quindi meglio stare lontano dalle verdure per la nostra salute. Il paradosso serve per capire (o cercare di farlo) meglio il paragone con cui Alessandro Sallusti, nel suo editoriale pubblicato oggi (martedì 21 gennaio 2020) su Il Giornale, prova a mettere a confronto l’affidabilità e la credibilità della magistratura italiana. Si parte dal caso dell’assoluzione del famoso vigile urbano di Sanremo – accusato di essere un ‘furbetto del cartellino’, per poi andare a concludere (inevitabilmente, anche se le due vicende sono grottescamente differenti) all’eventuale processo che vedrà protagonista Matteo Salvini.

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«La serietà e l’affidabilità di un sistema si misurano dalle piccole cose. E allora mi chiedo: la giustizia che ha toppato sulle mutande del vigile di Sanremo presunto assenteista e furbetto del cartellino – ieri assolto con formula piena perché il fatto non sussiste – è la stessa che ha chiesto, e ieri ottenuto dal Senato, di processare l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini (caso Gregoretti) per sequestro di persona, terremotando la politica e la democrazia? Siccome purtroppo la risposta è: ‘sì, è la stessa’, significa che ci hanno ridotti tutti veramente in mutande». Inizia così l’editoriale scritto da Alessandro Sallusti.

Sallusti e il paragone tra il vigile di Sanremo e il caso Gregoretti

Insomma, dato che con il vigile di Sanremo si è commesso un errore – uno dei tanti, perché questo non è stato il primo e, purtroppo, non sarà l’ultimo – anche sulla vicenda Gregoretti e sull’eventuale processo a Matteo Salvini la magistratura non potrà essere credibile. Due vicende che, ovviamente, non hanno nulla a che fare e tra loro non c’è alcun punto di tangenza. Eppure anche questa vicenda da ‘presunti’ (poi non colpevoli) ‘furbetti del cartellino’ diventa merce di pura propaganda elettorale.

L’affidabilità della magistratura

E non poteva mancare il riferimento alla ‘persecuzione’ di Silvio Berlusconi. Alessandro Sallusti, infatti, usa anche l’arma dei processi contro l’ex cavaliere per sottolineare come la magistratura italiana non sia affidabile, ma si affidi spesse volte al sentimento popolare che, ovviamente, è di sinistra. Insomma, un calderone ricco di cibi grassi. Ma da evitare sono le verdure.

(foto di copertina: frame video da Piazzapulita, La7)

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