L’Rt in Italia è arrivato a 1,7

A comunicarlo è Brusaferro durante la conferenza stampa dell'ISS per il monitoraggio settimanale

30/10/2020 di Ilaria Roncone

I dati relativi al monitoraggio settimanale coronavirus effettuato dall’Istituto Superiore della Sanità sono stai, come di regola, comunicati tramite conferenza stampa. L’Rt Italia ha toccato quota 1.7, anche se Brusafferro ha specificato che stiamo parlando del valore relativo alla scorsa settimana – dal 19 al 25 ottobre -: «Ancora non possiamo vedere gli effetti delle misure prese dallo scorso weekend». L’ultimo Dpcm, infatti, è entrato in vigore a partire da lunedì 26 ottobre e per capire se gli effetti generati dalle nuove chiusure sono sufficienti occorre attendere almeno un altro paio di settimane.

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Rt Italia a 1,7

Lo scenario 4 è alle porte, secondo il report dei dati dell’ISS di oggi. L’Rt, che descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure per il contenimento della diffusione della malattia, continua a salire. Le criticità, stando all’ultimo monitoraggio, riguardano tutte le regioni d’Italia ad eccezione del Molise. Questa settimana, per la prima volta, arriva la segnalazione del superamento della soglia critica di occupazione delle aree mediche fissata al 40%: dal monitoraggio della scorsa settimana il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è salito da 750 a 1.208 mentre i numeri relativi ai ricoveri ordinari per Covid sono saliti da 7.131 a 12.006.

Le 11 regioni italiane ad elevato rischio di trasmissione

Sono, secondo l’ultimo monitoraggio dell’ISS, 11 le regioni in Italia che presentano un alto rischio di trasmissione del contagio: Abruzzo, Basilicata, Veneto, Liguria, Val D’Aosta, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana. Quelle che invece sono classificate a rischio moderato ma con alta probabilità di passare al livello di rischio successivo sono Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Umbria e nelle Province autonome di Bolzano e Trento. Brusaferro ha parlato di «alcuni contesti regionali in cui è importante fare una valutazione di intervento urgente e mirato» aggiungendo una raccomndazione per tutti. «È necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari», ha chiarito, ed «è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

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