Roma, militare si suicida nei bagni della metro. Chiusa la stazione Barberini
01/02/2018 di Redazione
Un militare del reggimento bersaglieri si è suicidato sparandosi nel bagno di servizio della stazione metro Barberini. Il militare, un caporalmaggiore, era in servizio in quel momento. Il caporal maggiore è entrato nel bagno durante il servizio e si è tolto la vita. Il video qui postato ci è stato mandato da un nostro lettore e mostra come la stazione sia interdetta al pubblico da diversi minuti. Chiusa la stazione della metro per i rilievi. Sul posto i carabinieri del VII nucleo investigativo e della compagnia Roma Centro
LEGGI ANCHE > La folle spiegazione dell’uomo che ha spinto una donna sotto la metro: «Me lo ha detto il Vaticano»
La vittima appartiene al I Reggimento bersaglieri di Cosenza. Al momento non sono state rese note generalità ed età. Il militare operava nell’ambito del progetto “Strade sicure”, vigilando il flusso di utenti che ogni giorno invade le stazioni metro e i mezzi pubblici a Roma. A un certo punto ha lasciato il collega ed è andato nel bagno riservato al personale della metro (adatto anche a chi fa servizio di vigilanza). Pochi secondi dopo si è udito il rumore dello sparo. Immediato l’intervento dell’altro militare e del personale di stazione ma una volta entrati nella toilette non c’era più nulla da fare.
Stazione della metro Barberini chiusa: aggiornamenti
aggiornamento ore 11.15
Disagi per gli utenti del trasporto pubblico a Roma. Stamattina è stata chiusa la stazione metro Barberini della linea A della metropolitana (situata sotto la piazza, al confine tra i rioni Trevi, Colonna, e Ludovisi). «Metro A, chiusa la stazione Barberini. I treni transitano senza fermare», è l’annuncio pubblicato su Twitter dal canale ufficiale dell’Atac, l’azienda concessionaria del trasporto pubblico della Capitale. La stazione è stata chiusa per un intervento delle forze dell’ordine.
#info #atac – METRO A: chiusa stazione Barberini, i treni transitano senza fermarsi (intervento Forze dell’Ordine) #roma
— infoatac (@InfoAtac) 1 febbraio 2018
(Immagine di copertina via Twitter)