La risposta della Farnesina per tutti gli indignati dal regalo di 50 milioni dell’Italia alla Tunisia durante l’emergenza coronavirus

Aveva suscitato polemiche la decisione dell’Italia, in piena emergenza coronavirus, di versare 50 milioni di euro nelle casse della Banca Centrale della Tunisia. In particolare, è stato il deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo Fdi in commissione Esteri, Andrea Delmastro, a sollevare la questione: «Di Maio, ogni volta che ne pensa una, ci fa rimpiangere quella piacevole sensazione di vuoto cosmico che aleggia attorno alla sua figura. Oggi l’ambasciata di Tunisi ha dato la notizia che l’Italia ha erogato 50 milioni alla Tunisia per l’emergenza coronavirus con specifica destinazione alle imprese tunisine. Il sistema industriale italiano è al collasso e chiede maggiori attenzioni al Governo, le partite iva sono allo stremo e hanno ricevuto briciole, le famiglie vivono di incertezze e il Governo eroga 50 milioni di euro alla Tunisia per l’emergenza coronavirus. Siamo oltre la follia», ha detto Delmastro. «Se Di Maio vuole fare il benefattore lo faccia con i soldi suoi, non con quelli degli italiani, tragicamente e vergognosamente sottratti all’emergenza coronavirus», ha concluso.

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La risposta della Farnesina

La Farnesina, attraverso il sito web nella sezione “esteri”, ha pubblicato una nota in cui si dice sorpresa dalle polemiche: «In merito ad alcune polemiche sollevate nelle ultime ore, la Farnesina precisa che quello nei confronti della Tunisia non è un dono, né un regalo, bensì un credito (di aiuto), appunto di 50 milioni di euro, che rientra nel quadro del più ampio Memorandum of Understanding Italia – Tunisia siglato nel 2017, dunque ben tre anni fa. Non solo: il contratto di finanziamento è stato poi perfezionato il 18 marzo 2019, contestualmente alla sottoscrizione del relativo accordo intergovernativo Italia – Tunisia,  su risorse del Fondo Rotativo per la Cooperazione allo Sviluppo (ex lege 125/2014) di cui CDP è gestore per sostenere gli investimenti privati nel settore agricolo e dell’economia sociale e solidale», si legge. «Si tratta dell’esecuzione di un’intesa bilaterale poi giunta nel marzo 2019 e, proprio a tal proposito, sorprendono non poco le strumentalizzazioni giunte al riguardo. Si evince facilmente, dunque, che la finalità del credito, proprio perché connessa ad accordi del 2017, non potrebbe essere collegata in alcun modo all’emergenza Covid, ma a un programma a supporto delle PMI tunisine definito a livello intergovernativo nella prima metà dello scorso anno. Programma di supporto come peraltro ve ne sono molteplici e dei quali, si ricorda, giova in modo indiretto anche il tessuto imprenditoriale italiano attivo sul territorio».

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/LUIGI DI MAIO]

 

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