Le regole per tornare in spiaggia (a partire dal 1° giugno)

11/05/2020 di Enzo Boldi

Giuseppe Conte ha promesso che gli italiani non passeranno l’estate su un balcone, ma potranno andare in vacanza. Il tutto, ovviamente, continuando a mantenere le regole sanitarie del distanziamento sociale, anche al mare (o in altri luoghi di villeggiatura. Nei giorni scorsi, tra le regole spiagge per la stagione che sta per arrivare, si era diffusa l’ipotesi delle cabine in plexiglas per separare un ombrellone dall’altro, ma l’idea sembra essere tramontata sia per praticità che per difficoltà di gestire una situazione simile. Ora, invece, si sta pensando di distanziare – e non di poco – i singoli posti. Ma allo studio non ci sono solamente i regolamenti per gli stabilimenti.

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Come spiega il quotidiano La Repubblica, negli stabilimenti – quindi quella porzione di spiaggia data in concessione ai privati – sarà obbligatorio installare postazioni a dieci metri di distanza l’una dall’altra. Un qualcosa che, vedendo le immagini che arrivavano dalle località balneari fino allo scorso anno, cambierà quasi integralmente la realtà. In molti posti, infatti, ricordiamo ombrelloni quasi accalcati uno sull’altro, con distanze minime tra sdraio e lettini. Ma con il pericolo Coronavirus, anche questa abitudine dovrà esser cambiata.

Regole spiagge, come cambieranno le vacanze

Ogni famiglia, dunque, non affitterà solamente un ombrellone (o un lettino o una sedia sdraio), ma un intero spazio di dieci metri. Questo non vuol dire che la distanza tra le singole persone sia di quella levatura, perché si tratta di uno spazio all’interno del quale muoversi. Insomma, secondo i calcoli fatti dal comitato tecnico-scientifico (che saranno ridiscussi con le Regioni), il distanziamento minimo tra cittadini sarà di circa tre metri. E, ovviamente, per gestire il tutto occorrerà un servizio di prenotazione – probabilmente su turni, per consentire a più persone di usufruire degli stabilimenti -, dando la possibilità al personale di sanificare il tutto.

Le spiagge libere

Un discorso a parte deve esser fatto necessariamente per le spiagge libere. Lì sembra esser molto più difficile la gestione del distanziamento sociale e, secondo le linee guida, dovrebbe essere intensificata un azione di controllo e sarà dato onere ai Comuni di installare cartellonistica ad hoc per evitare assembramenti.

(foto di copertina: da Pixabay)

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