Gli sciacalli che rubavano rame nell’area dell’hotel di Rigopiano
01/05/2018 di Redazione
Un pescarese di 47 anni e la sua compagna tedesca 35enne sono stati denunciati per aver rubato rame nella zona ancora sotto sequestro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, il resort travolto da una valanga il 18 gennaio 2018 (evento che causò la morte di 29 persone). I due sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri della stazione di Penne, e quindi identificati e denunciati per violazione di sigilli e furto aggravato in concorso. I militari, in servizio nella zona di Farindola per prevenire le intromissioni nell’area di Rigopiano dove è vietato l’accesso, hanno intercettato una Skoda station wagon, con a bordo le due persone successivamente denunciate, dopo la segnalazione di un cittadino scoprendo un rilevante quantitativo di rame.
Rigopiano, furto di rame nella zona dell’hotel travolto dalla valanga
Il 47enne e la 35enne poco prima di essere fermati si erano introdotti all’interno dell’area dell’Hotel Gran Sasso Resort di Rigopiano, ancora sottoposta a sequestro e provvista di un circuito di videosorveglianza, dove stanno andando avanti incessantemente le operazioni di bonifica, impossessandosi di circa 130 kg di rame, per un valore complessivo di 500 euro. Il rame era stato già stoccato ed accantonato dalla ditta incaricata dei lavori e che sta procedendo a separare i vari tipi di materiali per il successivo smaltimento. Il materiale, prontamente recuperato, sarà riconsegnato alla ditta che si sta occupando della bonifica. È stato impedito che venisse portato a compimento un altro grave atto di sciacallaggio. La notizia del furto arriva a pochi giorni dalle polemiche delle settimane scorse per il macabro turismo nella zona della valanga. Le visite alle rovine dell’albergo hanno scatenato l’indignazione dei familiari delle vittime.
(Foto di copertina: nei giorni di Pasqua decine di persone si sono recate in montagna a visitare le rovine dell’hotel Rigopiano scatenando l’indignazione dei familiari, che hanno reagito duramente preannunciando denunce. Credit immagine: ANSA / LORENZO DOLCE)