Rai CRITS dovrebbe sviluppare l’intelligenza artificiale della Rai: cosa ha fatto finora

Al di là di un sito web che sembra fermo agli anni Duemila, Rai CRITS - al momento - rappresenta il cuore pulsante di quella che dovrebbe essere l'innovazione tecnologica in Rai. Ma anche qui manca una visione chiara degli obiettivi

08/11/2023 di Gianmichele Laino

Ancora una volta, nel mirino c’è l’articolo 3 di quello che dovrebbe essere il nuovo contratto di servizio Rai valido per i prossimi anni. Ancora una volta, c’è un concetto che sembra essere abbastanza nebbioso e scarsamente esplicitato. Non solo – come abbiamo visto – non sono esplicitati i famosi KPI con cui il servizio pubblico dovrebbe certificare i miglioramenti dei modelli produttivi (indicando semplicemente concetti generici come la “migliore fruibilità da parte dell’utenza” o lo sfruttamento della “catena di valore dei dati”), ma si aggiungono anche altri dettagli che dovrebbero essere destinati a trasformare la Rai in una digital media company. Tra questi, spunta una struttura che – fino a questo momento – ha operato in maniera abbastanza periferica: Rai CRITS.

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Cos’è Rai CRITS e come funziona

«Rai – si legge nella bozza del contratto di servizio – valorizza l’applicazione e l’utilizzo di tecnologie emergenti (esemplificativamente Intelligenza Artificiale), avvalendosi anche del supporto del Centro Ricerche Innovazione Tecnologica e Sperimentazione di Torino, allo scopo di promuovere i propri contenuti, potenziare l’accessibilità e contrastare la disinformazione». Probabilmente, tutto sta nell’avverbio “esemplificativamente”. Perché il concetto di intelligenza artificiale è tutto meno che semplice.

Tuttavia, incuriosisce il fatto che queste tecnologie debbano venir fuori dal lavoro di Rai CRITS. L’interfaccia del suo sito web non sembra estremamente incoraggiante. Il layout appare come quello di un vecchio portale dei primi anni Duemila, con un design quantomeno discutibile. Non proprio un ottimo biglietto da visita per quello che dovrebbe essere il cuore pulsante dell’innovazione tecnologica in Rai. Anche dal punto di vista del suo aggiornamento, il sito non risulta propriamente al passo con la contemporaneità. L’ultimo contenuto in evidenza risale al marzo 2023. Non a caso è il resoconto di un seminario, svoltosi presso il quartier generale dell’EBU di Ginevra, che parla proprio di intelligenza artificiale.

Rai CRITS afferma di aver partecipato attivamente, grazie a tre presentazioni. Nella fattispecie, si cita il lavoro del dott. Lorenzo Canale che ha utilizzato i dati per determinare le coperture di un argomento scientifico su YouTube e valutarne l’attendibilità della provenienza ed eventuali fattori di influenza del suo ranking sulla piattaforma video. Ecco, stona un po’ che un data scientist del servizio pubblico possa esaminare un aspetto legato a una Big Tech che, di fatto, negli anni ha sottratto segmenti di pubblico alla Rai (nella fattispecie a Raiplay).

L’intelligenza artificiale made in Rai e il ruolo di AI4media

Il dott. Alberto Messina ha invece specificato come la Rai stia facendo progressi nell’utilizzo degli open data di Wikidata (nata in seno alla Wikimedia Foundation) per addestrare gli strumenti di intelligenza artificiale. Infine, il dott. Maurizio Montagnuolo ha presentato uno studio per capire come l’AI possa essere adottata nei processi produttivi di un broadcaster radiotelevisivo.

Uno dei progetti che trova una esplicitazione pratica di questo studio è AI4media a cui la Rai sta partecipando come leading partner (uno dei 30 in tutti il mondo). Si tratta di un’idea che punta a costruire un network di ricercatori in Europa e nel mondo per ottimizzare le tecnologie di intelligenza artificiale per il settore dei media. Tra i vari use case che AI4media è riuscita a realizzare, ci sono dei prodotti basati sull’AI per combattere la disinformazione sui social network, per creare uno smart assistent per le news, per un’applicazione nell’ambito delle scienze sociali e umane, nel campo del gaming e nella co-creation di contenuti. Tra gli use-case un progetto basato sull’AI in cui sembra essere coinvolta la Rai riguarda la produzione di contenuti di qualità in presenza di eventi di cronaca imprevisti e improvvisi (ad esempio, le grandi catastrofi naturali).

In questo ambito – spiega AI4Media -, è possibile utilizzare l’AI per il filtraggio di video dai social network (in concomitanza con eventi dalla portata significativa) che arrivino direttamente dai luoghi interessati dall’evento e per garantire la privacy alle persone eventualmente ritratte all’interno di queste immagini. In più, grazie a tecniche di post-produzione, l’emittente televisiva sarà in grado di “restaurare” immagini d’archivio con le moderne tecniche di colorazione e vividezza delle immagini, in modo tale da evitare che – nel racconto di un evento improvviso che necessiti di contenuti d’archivio – ci possa essere uno stacco tra immagini vecchie e immagini nuove. Sul tema, la Rai ha pubblicato questo white paper nell’ottobre del 2022.

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