Quanto pesano i social e TikTok nelle elezioni in Colombia?

Rodolfo Hernández, il candidato indipendente definito "TikTok King", potrebbe vincere grazie a TikTok?

31/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Gli elettori in Colombia vogliono un cambiamento epocale e lo hanno dimostrato votando, dato che non hanno mai eletto un candidato di sinistra, Gustavo Petro, sebbene quest’ultimo non abbia ottenuto il 50% necessario per vincere a titolo definitivo. Al secondo turno si unisce a lui Rodolfo Hernández, la cui campagna sui social media si sta rivelando di successo tra gli elettori. I candidati hanno trascorsi diversi e gli elettori dovranno decidere quale tipo di cambiamento vogliono prima di votare nel ballottaggio del 19 giugno. Quando è iniziata la campagna per la presidenza, Rodolfo Hernández era praticamente sconosciuto fuori dalla sua città – di cui è stato sindaco dal 2016 al 2019 -, ma da quanto ha iniziato ad utilizzare TikTok pubblicando suoi video, in poco tempo ha raggiunto tantissimi followers. Insomma, quanto sta incidendo TikTok sulle elezioni in Colombia?

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Quando influisce TikTok nelle elezioni in Colombia

Per mesi i sondaggi hanno fatto intendere che il ballottaggio sarebbe stato tra Gustavo Petro, il contendente di sinistra in testa fin dall’inizio, ed il suo avversario, il candidato conservatore Federico «Fico» Gutiérrez. Dopotutto, quest’ultimo si candidava per una coalizione di partiti conservatori avendo a disposizione tutte le risorse e l’esperienza politica di quelli. Rodolfo Hernández, invece, si presentava come un candidato indipendente. Ma le circostanze che avrebbero dovuto ostacolare la campagna di Hernández hanno, in realtà, finito per consolidarla. In quanto indipendente, ha avuto meno visibilità sui mass media rispetto agli altri candidati e, poi, non ha tenuto incontri tradizionali né ha preso parte a dibattiti tv, diffondendo la sua campagna esclusivamente su TikTok. Proprio grazie ai suoi video TikTok, i suoi followers sono cresciuti sempre di più fino a superare il mezzo milione, mentre i suoi post hanno registrato più di quattro milioni di Mi piace. Il favore del popolo è stato raggiunto anche grazie ai racconti su sua figlia Juliana Hernández la quale, nel 2004, a soli 23 anni, veniva rapita dall’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), la più piccola delle due principali forze ribelli di sinistra della Colombia. Rodolfo Hernández ha anche raccontato che l’ELN gli aveva chiesto un riscatto di 2 milioni di dollari, che però lui si era rifiutato di pagare. Di Juliana, studentessa di giurisprudenza, non si è più saputo nulla tant’è che si presume morta.

Nonostante questo tragico evento della vita del candidato colombiano, Hernández ha dichiarato che, se venisse eletto presidente, sarebbe disposto a includere l’ELN in un accordo di pace che il governo colombiano ha siglato con il maggiore dei due gruppi ribelli colombiani, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc ) nel 2016. Lo stesso ha anche affermato di sostenere l’accordo di pace raggiunto con le Farc, anche se ha votato contro in un referendum del 2016. Ciò su cui ha spinto maggiormente, comunque, è stata l’attività di anticorruzione. Domenica scorsa ha dichiarato che la «nazione dell’onestà» aveva vinto, aggiungendo che «Oggi le cricche che pensavano di poter governare per sempre hanno perso». Tuttavia, non ha poi rivelato dettagli sulle modalità di repressione della corruzione. Anche se Gustavo Petro ha vinto il primo round, il secondo potrebbe andare in senso contrario. Il terzo candidato, Fico Gutiérrez, infatti, ha già sostenuto Hernández e c’è una forte campagna delle forze di destra che invitano gli elettori a «tenere fuori Petro». Secondo i sondaggi, Petro dovrebbe sconfiggere Fico Gutierrez al secondo turno poiché quest’ultimo viene visto come un «candidato di continuità» in un periodo storico in cui molti colombiani lottano per un vero cambiamento.

Parlando dopo la sua vittoria al primo turno, il signor Petro si è tenuto sulla difensiva alludendo al rivale: «La corruzione non si combatte con gli slogan di TikTok, anche se alcune persone molto rispettabili la pensano così», e aggiungendo che «Non siamo qui per intrappolarti con la retorica, ma per confrontarti con i fatti e dire chiaramente alla società colombiana dove siamo diretti». Probabilmente giocherà a favore di Mr Petro il suo compagno di corsa, Francia Márquez, ambientalista e attivista per i diritti afro-colombiani, che ha dalla sua parte elettori femminili, rurali ed emarginati. Ci sono, però, molti che ancora reputano il passato di Gustavo Petro – come membro della guerriglia M-19 – eccessivo da mandare giù, anche se il gruppo ribelle è stato sciolto tanti anni fa e il signor Petro ha una lunga carriera passata come politico democratico. Petro riuscirà a convincere gli elettori o sarà «il re di TikTok» a governare la Colombia per i prossimi quattro anni?

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