Niente mascherina né distanza di sicurezza: la protesta dei gilet arancioni a Milano viola le norme anti-coronavirus

Qualche centinaio di persone si sono radunate in Piazza Duomo, a Milano, per una manifestazione dei ‘gilet arancioni‘, un movimento di protesta – guidato dall’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo – che chiede, tra l’altro, la fine del governo Conte, il ritorno alla ‘lira italica’ e un ‘governo votato dal popolo’. Nel corso della manifestazione, la maggioranza dei partecipanti non ha rispettato le distanze di sicurezza per l’emergenza coronavirus e si sono verificati di fatto alcuni assembramenti anche attorno ai rappresentanti del movimento che parlavano al microfono, dopo aver steso striscioni a terra. Alcuni dei partecipanti della manifestazione a Milano tenevano anche le mascherine abbassate (ricordiamo che in Lombardia l’uso della mascherina è obbligatorio anche all’aperto) mentre urlavano cori di protesta, tra cui ‘libertà’ e ‘dignità’.

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Le manifestazioni dei gilet arancioni in Italia

Ma non solo Milano. Si è riunita anche a Trento, al pari di quanto avvenuto in altre 30 città italiane, tra cui Roma e Napoli, la prima assemblea dei gilet arancioni, il movimento nato su iniziativa dell’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. Un centinaio di persone si sono riunite, sulle porte del Palazzo della Regione, in piazza Dante, per avviare le procedure di costituzione di quella che è stata definita come un’assemblea costituente per promuovere un cambio di passo della politica a livello nazionale. «Partiamo dal popolo per chiedere la fine del Governo Conte, l’elezione di un nuovo Parlamento e di un nuovo capo dello Stato, e per porre fine alla dittatura sanitaria in atto. Inoltre chiediamo di promuovere l’introduzione di una moneta, chiamata nuova lira italica, poter sostenere le famiglie e le imprese italiane», ha detto il coordinatore regionale Renato Calcari.

[CREDIT PHOTO: INSTAGRAM]

 

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