Il blocco della prescrizione sarà operativo dal primo gennaio, Bonafede: «Sono orgoglioso»

La maggioranza continua a rimanere spaccata sulla prescrizione: il blocco però partirà dal primo gennaio, con grande orgoglio del ministro Alfonso Bonafede, anche se già dal 7 o 8 gennaio, si tornerà a discutere sui tempi dei processi. Intanto è stato raggiunto un accordo di massima sulle intercettazioni.

Il blocco della prescrizione sarà operativo dal primo gennaio, Bonafede: «Sono orgoglioso»

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«Sono orgoglioso del fatto che il primo gennaio entrerà in vigore la riforma della prescrizione. Sapete quanto ci abbiamo creduto, sono molto soddisfatto di questo» ha dichiarato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede. Il ministro 5 stelle però non nega che ci sono ancora molti punti di disaccordo interni alla maggioranza: «Sono consapevole delle divergenze che ci sono anche sul punto della prescrizione» ha infatti dichiarato dando la sua più completa disponibilità ad un nuovo incontro, probabilmente l’8 gennaio, «con tutte le forze della maggioranza nel quale prenderemo in considerazione tutte le proposte delle forze politiche di maggioranza», in particolare per quanto riguarda i tempi dei processi da accelerare. «Non c’è nessuna preclusione da parte mia» ha concluso Bonafede.

L’accordo sulle intercettazioni

Intanto è stato stretto un accordo, anche se di massima, tra le forze della maggioranza per quanto riguarda le intercettazioni, che prevede l’entrata in vigore il 2 marzo con una norma che modifichi il provvedimento. Il testo potrebbe già entrare di fatto nel Consiglio dei Ministri di sabato 21 dicembre.

La legge Orlando sulle intercettazioni sarà modificata quindi in due punti, ha spiegato il Guardasigilli. Il primo cambiamento individua nel pubblico ministero e non più nella polizia giudiziaria la figura atta a supervisionare la scelta tra intercettazioni rilevanti e non rilevanti. Inoltre per il difensore «ci sarà la possibilità di richiedere una copia solo delle intercettazioni rilevanti. Quelle irrilevanti le potrà ascoltare e se c’è divergenza sulla rilevanza o meno di queste si andrà dal pm».

 

 

(Credits immagine di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

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