Il ministro Piantedosi: «Anche le forze di polizia partecipano alla sfida della cybersecurity in Italia»

Ha ricordato anche come l'incremento annuale degli attacchi informatici sia pari al 115% nel nostro Paese

14/12/2022 di Redazione

Il fatto che gli attacchi informatici, anche in Italia, continuino a registrare incrementi non deve sorprendere. Neanche la percentuale di crescita indicata recentemente, nel corso di un convegno all’Università di Salerno dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, deve essere particolarmente preoccupante. Un aumento del 115% su base annua degli attacchi informatici è totalmente nell’ordine delle cose, in un Paese in cui i servizi digitali stanno aumentando notevolmente e si stanno estendendo. L’importante è avere sempre delle risposte adeguate a questi attacchi informatici. Il ministro dell’Interno ha sottolineato il lavoro delle forze di polizia italiane in campo di cybersecurity.

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Piantedosi sulla cybersecurity e sul ruolo della polizia

Il ministro Piantedosi ha garantito che, nel quadro attuale della situazione internazionale, l’Italia non ha particolari motivi per poter essere più esposta ai cyberattacchi di altri Paesi. In ogni caso, il titolare del Viminale ha detto che i suoi asset strategici vanno protetti nella maniera migliore possibile.

In questo, un ruolo importante – secondo il ministro – deve essere giocato dalla Polizia di Stato, nonostante la presenza della neonata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. «Già da qualche anno – ha detto Piantedosi -, la polizia di Stato nella fattispecie, ma anche le altre forze di polizia attraverso una specifica organizzazione interna, partecipa a questa particolare sfida sulla sicurezza che viaggia sulle reti e del digitale. La polizia italiana si nutre delle collaborazioni con le principali istituzioni accademiche del Paese ed è giusto riorganizzarsi anche da questo punto di vista».

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