Il rapporto Clusit segnala un aumento del 53% dei cyberattacchi rispetto al primo semestre 2021
È stato presentato questa mattina e la situazione non sembra essere affatto rosea
09/11/2022 di Gianmichele Laino
Il rapporto Clusit dell’ottobre 2022, appuntamento annuale che traccia i cyberattacchi e lo stato della sicurezza informatica non soltanto a livello nazionale, segnala un evidente peggioramento della situazione per quanto riguarda il nostro Paese, in un contesto globale decisamente critico. Il dato più eclatante che emerge è l’aumento del 53% degli attacchi hacker nel periodo gennaio-giugno 2022, con l’incremento che si riferisce allo stesso periodo dello scorso anno. Un 2021 che era già stato definito l’anno peggiore di sempre per la sicurezza informatica.
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Rapporto Clusit 2022, le stime
«Auspichiamo anche che il nuovo Governo mantenga la massima attenzione sui temi della cyber security e siamo certi che tutto quanto necessario sarà fatto a supporto dei cittadini, della Pubblica Amministrazione e del tessuto imprenditoriale – ha scritto il presidente del Clusit Gabriele Faggioli, in apertura di report -. La situazione è difficile e dopo gli anni del covid e ora quasi un anno di guerra in Europa il rischio è lo sfinimento. E invece bisogna resistere perché come tutti i periodi bui della storia, anche questo finirà. Un’ultima cosa: fra poco più di un mese verrà eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione. Tutti i soci sono invitati a candidarsi e ad assumere un ruolo attivo».
Oltre al dato sull’aumento degli attacchi hacker, il rapporto ha messo bene in evidenza anche le segnalazioni che sono state fatte dalla Polizia postale italiana e dalle altre autorità relativamente a un utilizzo inappropriato del web. Nonostante la lieve diminuzione dei casi di pedopornografia segnalati, ad esempio, è rilevante sottolineare come sia aumentata la loro gravità e come questo aumento abbia portato a una maggiore severità nelle pene comminate e nelle misure cautelari adottate.
Di 210 casi di adescamento online, ben 115 riguardano minori d’età compresa tra il 10 e i 13 anni, rilevando come questa particolare fascia d’età sia la più esposta a rischi del genere. Importante, a questo proposito, dovrebbe essere l’azione di prevenzione e di educazione nelle scuole: necessaria una nuova consapevolezza nella didattica digitale. Il primo semestre del 2022 ha registrato 160 casi conclamati di cyberbullismo, mentre 41 casi di sextorsion sono stati affrontati dalla nostra polizia postale. Nel complesso, per tutti i reati online che sono stati analizzati nello scorso semestre (4550 in totale), sono risultate indagate 583 persone.