Ma che rapporto ha papa Francesco con le fake news?

Essendo una figura molto esposta dal punto di vista mediatico, papa Francesco è stato spesso vittima di fake news. Importante, in questi casi, è una gestione oculata da parte della sala stampa

28/08/2023 di Gianmichele Laino

Una delle motivazioni che hanno portato la giuria del premio “È giornalismo 2023” a conferire il riconoscimento a Papa Francesco è stata sicuramente la particolare attenzione che il pontefice ha riservato all’ecosistema informativo, troppo spesso attraversato dalle fake news. Papa Francesco e le fake news: un problema estremamente sentito dal Vaticano, anche perché il pontefice – in quanto figura universale – è uno dei rari motivi di interesse che la stampa internazionale ha nei confronti del nostro Paese. Ovvio, dunque, che la sua comunicazione vada gestita in maniera estremamente professionale, scegliendo quali sono le notizie da dare e quanto pesa – complessivamente – una fake news diffusa sul pontefice, in modo da adottare le opportune contromisure.

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Papa Francesco e le fake news, una incredibile lista di false informazioni sul pontefice

Essendo una figura così centrale nell’ecosistema mediatico, Papa Francesco è spesso vittima delle fake news più disparate. Dovremmo, da questo punto di vista, prendere in esame sicuramente la più recente: la diffusione di una immagine di Papa Francesco con un piumino in stile Moncler. Quest’ultima ha sicuramente una sua particolarità, dal momento che non si tratta di una notizia vera e propria, quanto di una immagine generata attraverso l’intelligenza artificiale di Midjourney. Una nuova frontiera della disinformazione, in un mondo che – sui social network – non si sofferma più sul caso specifico, ma si limita a osservare distrattamente (con la conseguenza che anche una immagine come quella di papa Francesco con un costosissimo piumino può essere classificata nel nostro subconscio come vera, senza la necessità di andare a fare ulteriori verifiche, solamente perché l’abbiamo intravista all’interno di un feed social).

Ma Papa Francesco è stato oggetto delle più incredibili fake news: è diventato il soggetto di una finta copertina di Charlie Hebdo, è stato vittima di un fotomontaggio con la divisa del carcere di Guantanamo a corredo della notizia della sua morte all’interno dell’istituto penitenziario, è stato più volte vittima di notizie sulla sua presunta morte (esattamente come era successo al suo predecessore Benedetto XVI). Nella confusione delle informazioni digitali, inoltre, alcune parole delle sue omelie o dei suoi documenti scritti sono spesso state fraintese (generando grandi discussioni, come ad esempio quelle sulla presunta posizione del divieto di sesso prima del matrimonio).

Il ruolo della sala stampa vaticana

È qui che interviene, spesso, la sala stampa vaticana. Durante eventi che generano sempre grande preoccupazione e sensazionalismo (come nel caso, ad esempio, dei ricoveri del pontefice all’ospedale Gemelli o dei suoi problemi di salute in generale), il ruolo di intermediazione giocato dalla sala stampa vaticana è fondamentale per garantire una informazione professionale e di caratura internazionale.

Matteo Bruni dirige questo particolare team dal 2019. Nel corso del pontificato di Papa Francesco, il ruolo è stato rivestito anche da Alessandro Gisotti (ad interim, per un breve periodo di tempo), da Greg Burke e da padre Federico Lombardi (nei primi tre anni del pontificato di Papa Francesco). Le convocazioni della sala stampa non sono mai banali, non c’è mai stato un overload informativo nemmeno in questa epoca di “bulimia della notizia”. Qualsiasi parola viene pesata, per attenersi alla sequenza fattuale delle cose che vengono raccontate.

Spesso, tuttavia, la Santa Sede viene accusata di carenza di informazioni, soprattutto in presenza di casi molto spinosi come procedimenti giudiziari o grandi scandali che sono avvenuti all’interno delle mura leonine anche in passato. Del resto, essendo la sala stampa vaticana – di fatto – l’istituzione di comunicazione ufficiale del Papa, quest’ultima non può intervenire in assenza di comunicazioni dirette che riguardano il pontefice.

Su questo si basa un luogo comune piuttosto diffuso, che porta a definire poco trasparente la comunicazione di tutto ciò che avviene all’interno delle mura vaticane. In realtà, si tratta di comunicazione istituzionale nella sua forma più accademica, esattamente come avviene – ad esempio – per quanto riguarda le informazioni legate al presidente della Repubblica italiana o alla famiglia reale inglese. Non è, insomma, la sede né per generare, né per alimentare quelle fake news a cui Papa Francesco è estremamente sensibile.

FOTO: come ricordato all’interno del pezzo, l’immagine di copertina dell’articolo è una fake news (si tratta di un’immagine generata dall’intelligenza artificiale)

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