Quali sono i linguaggi televisivi che dobbiamo aspettarci dopo la presentazione dei palinsesti RAI

Il peso specifico della lottizzazione ha colpito anche quest'anno. Solo che fa più rumore perché ha un segno decisamente diverso rispetto a quello degli ultimi tempi

18/07/2023 di Gianmichele Laino

Gli incidenti di percorso in Rai ci sono stati sempre, a prescindere dal colore politico dei governi che – come al solito – lottizzano il più possibile non soltanto i posti dirigenziali, ma anche la direzione dei telegiornali e la costruzione dei palinsesti dei programmi televisivi. Certo, ha fatto molto rumore anche un presunto gossip legato al telecronista Rai che si è reso protagonista di un infelice fuori onda nel corso di una delle gare dei tuffi andata in scena ai mondiali di Fukuoka 2023, Lorenzo Leonarduzzi. Quest’ultimo, in passato, era stato criticato per un presunto post di auguri – scritto in tedesco – nel giorno del compleanno di Adolf Hitler. Circostanza che, del resto, era stata smentita dallo stesso Leonarduzzi immediatamente dopo la polemica sulle sue parole sulle tuffatrici olandesi e sull’italiana Vittorioso. Tuttavia, è stato pressoché scontato l’accostamento tra quanto successo su Rai Play 2 e i linguaggi che ci aspettiamo dal nuovo servizio pubblico 2023/2024 (il palinsesto Rai sono stati resi noti la scorsa settimana). Chi ha avuto modo di commentare l’accaduto ai mondiali di Fukuoka non ha mancato di evidenziare che l’introduzione di nuovi programmi televisivi ha portato con sé scivoloni comunicativi. E se si considera che la maggior parte dei nuovi programmi televisivi è frutto del nuovo corso di Viale Mazzini (la lottizzazione è andata a vantaggio del partito di maggioranza, come sempre accade), ecco che l’accostamento tra la temperie politica che stiamo attraversando e i nuovi codici della televisione (e di ciò che l’audience si aspetterà) è presto fatto.

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Palinsesto Rai, cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi codici televisivi

Il caso di Filippo Facci è stato quello più significativo da questo punto di vista. Il giornalista, infatti, era stato indicato come conduttore di una nuova striscia di approfondimento su Raidue, dal titolo I facci vostri. Il programma è stato cancellato dopo la frase utilizzata da Facci in un articolo in cui si affrontava il tema della denuncia al figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa: «Una ragazza di 22 anni – si leggeva nell’articolo – era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa». Indubbiamente, il tono utilizzato in questo pezzo sarebbe stato problematico se impiegato nel contesto del suo programma televisivo.

Dobbiamo aspettarci registri simili anche per le nuove trasmissioni inserite in palinsesto? Una delle principali novità della nuova programmazione della Rai è rappresentata dal ritorno del Mercante in Fiera, nell’access prime time, condotto da Pino Insegno. Non a caso, anche il conduttore e attore è finito recentemente sulle colonne di destra dei principali siti web a causa della sua frase su Ainett Stephens, che – in passato – aveva interpretato il personaggio della Gatta nera nel suo show. Per quest’anno, il conduttore ha dichiarato che non farà parte del cast «perché è grande», con un riferimento all’età della show-girl. Inevitabili le polemiche, così come sono risultati una volta di più evidenti le preoccupazioni legate al linguaggio e ai temi della nuova Rai del prossimo biennio.

Nell’elenco dei vari spazi che, a questo proposito, saranno attenzionati, anche il reality show La Caserma (dove ragazzi fino a 22 anni, con background molto diversi alle spalle, vivranno insieme per quattro settimane l’esperienza della leva militare), mentre le frasi che sono state utilizzate da Claudio Lippi recentemente sulla comunità LGBT e sulla necessità di un «linguaggio popolare come quello di Giorgia Meloni» gli sono costate future collaborazioni con il servizio pubblico.

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