Oracle risponde all’appello di Zelensky e blocca tutti gli aggiornamenti (e non solo) in Russia

L'azienda californiana, che ha il core business nella progettazione di software aziendali e cloud, ha detto di aver interrotto ogni rapporto con la Federazione russa

14/03/2022 di Enzo Boldi

Kyiv chiama, la Silicon Valley risponde. Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello nei confronti delle grandi aziende internazionali che operano nel digitale e nell’informatica, chiedendo di fermare i loro rapporti commerciali con Mosca. Tra le prime a rispondere al Presidente ucraino c’è Oracle, la nota società californiana che – tra le tante cose – negli ultimi giorni ha intrapreso il tragitto finale per ufficializzare l’acquisizione della piattaforma social TikTok.

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L’annuncio, che non è altro che una conferma dei provvedimenti già in essere presi dalla società californiana in risposta all’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, è arrivata in seguito a un appello social pubblicato da Volodymyr Zelensky in cui si chiedeva a molte aziende multinazionali di prendere dei provvedimenti reali contro il Cremlino.

«Oracle è stata tra le prime a interrompere completamente gli affari in Russia a sostegno del popolo ucraino. Questo significa che abbiamo terminato tutte le operazioni nella Federazione Russa. L’accesso al supporto è stato interrotto e gli aggiornamenti software e le patch non sono più disponibili per il download. Abbiamo sospeso tutti i servizi di consulenza e assistenza clienti avanzata. Abbiamo sospeso tutti i partner russi e le loro sussidiarie all’interno dell’Oracle Partner Network che operano in Russia o al di fuori della Russia. Attualmente i prodotti e servizi Oracle non sono autorizzati per l’esportazione, la riesportazione, il trasferimento o l’utilizzo in Russia. E non esploreremo meccanismi alternativi per fornire supporto o servizi alle entità interessate (come consentire la nuova sottoscrizione dei servizi in un luogo autorizzato o l’utilizzo di “partner” di supporto di terze parti)».

La decisione, secondo quanto dichiarato in un thread su Twitter, dunque, non arriva in seguito all’ultimo appello lanciato dal presidente ucraino, ma si tratta di iniziative già intraprese nel corso dei giorni precedenti, quelli successivi all’inizio dell’invasione russa.

Oracle cessa tutti i suoi rapporti commerciali con la Russia

Non ci saranno, dunque, più aggiornamenti. Non sarà più possibile il download di patch (che consentono di aggiungere e aggiornare software) per tutte le aziende che operano in Russia o da Mosca e dintorni fanno affari anche a livello internazionale E non si tratta di una mossa di poco conto, visto che moltissime aziende (a livello globale) utilizzano i sistemi – anche quelli di cloud – e database creati e gestiti dal gigante californiano.

(foto IPP/zumapress)

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