Sono oltre due milioni i nuovi iscritti a Mastodon da quando Musk ha acquistato Twitter

La migrazione da Twitter a Mastodon - con anche un'altra realtà alternativa che sta emergendo - sta proseguendo

20/12/2022 di Ilaria Roncone

Tra ottobre e novembre si è passati da 300 mila utenti attivi al mese a 2,5 milioni: questo è, tradotto in dati, l’enorme successo che Mastodon ha avuto dal momento in cui Twitter è finito nelle mani di Elon Musk. L’informazione è stata data direttamente da Eugen Rochko, CEO, fondatore e sviluppatore principale di Mastodon tramite un post sul blog. Considerate le tempistiche di acquisto di Twitter, è evidente come questi numeri Mastodon siano legati a doppio filo alla direzione di Musk (che, recentemente, ha messo ai voti tramite sondaggio la possibilità che lasci la direzione di Twitter ottenendo 17,5 milioni di risposte dagli utenti).

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I numeri Mastodon e il divieto di link su Twitter

Oltre ai numeri, nel posto – inevitabilmente – Rochko parla anche del divieto di condividere su Twitter link a Mastodon (poi revocato) così come della questione dei profili dei giornalisti o dell’account @joinmastodon o @ElonJet: «Questo ci ricorda – ha spiegato il CEO di Mastodon – che le piattaforme centralizzate possono imporre limiti arbitrari e ingiusti su ciò che si può o non si può dire».

«Noi di Mastodon crediamo che non ci debba essere un intermediario tra voi e il vostro pubblico e che soprattutto i giornalisti e le istituzioni governative non debbano affidarsi a una piattaforma privata per raggiungere il pubblico», ha proseguito. Oltre a Mastodon – come sottolinea The Verge – esiste anche un altro social a cui molti stanno guardando. Si tratta di Post, guidato dall’ex CEO di Waze, messo online di recente dopo una serie di problematiche di sicurezza che dovrebbero essere stare risolte.

«Comprendendo che la libertà di stampa è assolutamente essenziale per una democrazia funzionale – ha affermato Rochko – siamo entusiasti di vedere Mastodon crescere e diventare un nome familiare nelle redazioni di tutto il mondo, e ci impegniamo a continuare a migliorare il nostro software per affrontare le nuove sfide che derivano dalla rapida crescita e dall’aumento della domanda». Vedremo se, nei fatti, tutti questi buoni propositi verranno confermati.

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