La storia di un governo che dice di voler cancellare i decreti Salvini, ma lascia in alto mare 180 migranti da 10 giorni

05/07/2020 di Enzo Boldi

Da una parte c’è un governo che, dopo mesi di peripezie dialettiche, aveva annunciato e promesso la cancellazione dei decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini. Dall’altro c’è un governo che, invece, continua a temporeggiare nelle sue decisioni sul consentire – o meno – lo sbarco (previa quarantena su un’altra nave) di 180 esseri umani soccorsi lo scorso 25 giugno a largo della Libia dalla Ocean Viking. Il paradosso è che questi non sono due governi differenti. Un cortocircuito tra le buone intenzioni e i rigorosi annunci delle scorse settimane.

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È ovvio che in Italia qualcosa sia cambiato. C’è in corso una pandemia che ha provocato decine di migliaia di morti. Ogni giorno il bollettino diffuso dal Ministero della Salute parla di centinaia di nuovi contagi da Covid. Insomma, la situazione non è delle migliori. Appare evidente, però, che l’attendismo sul caso della Ocean Viking sia del tutto contrario agli annunci politici fatti nelle scorse settimane.

Ocean Viking, forse lunedì l’arrivo sulla Moby Zaza

Qui non si parla solamente di migrazione, soccorsi ed essere umani. Qui, purtroppo, si fa riferimento a come la politica, spesso e volentieri, si riempia la bocca di annunci spot a cui si susseguono decisioni ondivaghe. Tutti quei rappresentanti che stanno spingendo per la cancellazione dei Decreti Sicurezza, hanno taciuto sul caso Ocean Viking, con l’imbarcazione della Ong che ha richiesto un porto per lo sbarco subito dopo i primi soccorsi di dieci giorni fa. Oggi si parla di un possibile trasbordo dei migranti sulla Moby Zaza a Porto Empedocle, per una quarantena prima dell’arrivo a terra, previsto per lunedì. Ma Sos Mediterranee sostiene di non aver ricevuto alcune indicazione in merito. E l’Italia, negli ultimi giorni, ha reagito mandando solamente del personale medico a bordo, dopo che sulla nave era stato dichiarato lo stato di emergenza con la minaccia di suicidio da parte di sei persone.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Sos Mediterranee Italia)

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