Cosa prevede il nuovo Dpcm che entrerà in vigore da giovedì 8 ottobre

Il precedente scadrà mercoledì: al vaglio nuove restrizioni e l'obbligo di mascherina in tutta Italia

04/10/2020 di Enzo Boldi

In attesa di capire se e quando il Parlamento approverà la proroga dello stato di emergenza (fino al 31 gennaio, completando così l’arco temporale di un anno dalla prima dichiarazione), il governo si appresta a pubblicare in Gazzetta Ufficiale il nuovo Dpcm. Il vecchio, quello in vigore, scadrà mercoledì 7 ottobre e con lui tutte le prescrizioni. Vista la situazione epidemiologica in Italia, Palazzo Chigi sta lavorando con i vari ministeri per indicare probabili nuove restrizioni: soprattutto sull’obbligo delle mascherine. Riverberi anche sul cinema.

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Secondo quanto rivelato da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini su Il Corriere della Sera, la prima mossa sarà quella dell’intervento dell’Esercito nelle strade italiane per garantire un maggior controllo del rispetto delle norme vigenti. I militari dovrebbero essere inviati soprattutto nei luoghi maggiormente frequentati, in special modo quelli della movida, nelle varie città italiane. Un aumento, dunque, della vigilanza in strada come accadde nel mese di marzo. All’epoca eravamo in pieno lockdown, ora invece si proverà questa via senza limitare spostamenti.

Nuovo Dpcm: cosa prevede e quando entrerà in vigore

In queste ore è al vaglio, prima di licenziare il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dalla mezzanotte di giovedì 8 ottobre, anche l’ipotesi di una chiusura anticipata dei locali: in precedenza, c’erano state indiscrezioni (smentite dal Presidente Giuseppe Conte, con queste iniziative che potranno esser prese a livello locale e non nazionale) sui locali che dovranno chiudere i battenti alle 22 o alle 23 (con quest’ultima che rappresenta l’ipotesi più concreta). Tuttavia, questa ipotesi non è stata contemplata a livello nazionale, con le regioni che, singolarmente, potranno però adottare provvedimenti più stringenti rispetto a quelli previsti dal governo, a seconda dei casi individuati.

Sembra essere esclusa l’ipotesi di un lockdown, con la limitazione dei movimenti e della circolazione solamente a livello locale, nelle zone (non città) in cui si genereranno focolai.

L’obbligo della mascherina all’aperto

Si va verso l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione anche all’aperto e non solo più nei luoghi al chiuso ma aperti al pubblico. Con il nuovo Dpcm, dunque, potrebbe essere estesa a livello nazionale la disposizione già adottata da alcune Regioni e Comuni (come Marche, Lazio, Calabria, Campania e alcune zone della Liguria). Nel frattempo potrebbe esserci anche una revisione della lista dei Paesi considerati a rischio e da cui (e per cui) erano sconsigliati e limitati i viaggi: la Grecia, vista la sua situazione epidemiologica, dovrebbe essere cassata da quell’elenco. Francia e Spagna, vista l’elevata crescita dei contagi, vi rimarranno.

Dai trasporti agli eventi

La linea del nuovo Dpcm dovrebbe confermare la capienza ridotta all’80% dei posti disponibili su treni e aerei: nessun ritorno, dunque, alla situazione precedente all’emergenza sanitaria. Stesso discorso per quel che riguarda gli eventi: all’aperto non si potranno riunire più di mille persone, mantenendo il distanziamento sociale. Questo vuol dire che, per il momento, anche gli stadi di calcio non potranno superare quella soglia. Nei luoghi chiusi, invece, non si potranno superare le 200 unità. Questa norma vale per cinema, teatri e sale da concerto, ma anche per i matrimoni. Infine resterà ancora vietata l’attività del ballo nelle discoteche, i ristoranti dovranno proseguire con il distanziamento tra i tavoli (con annessa riduzione di coperti) e nei negozi si dovranno mantenere gli ingressi contingentati in base alla metratura dei locali.

(foto di copertina: da Pixabay)

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