Esiste persino un movimento no-SMS che crede ai complotti su IT-Alert

Il sistema di allarme basato su un sistema broadcast con standard europeo è ormai al centro di una serie di bufale che vanno dal presunto tracciamento alla capacità delle istituzioni di generare (sì, avete capito bene) eventi calamitosi

04/07/2023 di Gianmichele Laino

Messaggi del genere, su quello che è stato definito per comodità una sorta di movimento NO-SMS, stanno iniziando a circolare sulle varie piattaforme social. In modo particolare, cercano di prendere di mira il nuovo sistema di allerta di protezione civile che, attraverso un SMS broadcast, avvisa i cittadini di un determinato territorio di eventuali calamità naturali. Ovviamente, messaggi di questo tipo – dai toni complottisti, ma scarsamente efficaci da un punto di vista delle operazioni suggerite – non fanno altro che diffondere una certa insicurezza nella popolazione, oggi troppo sensibile ai complotti.

DISATTIVA IT ALERT

DA IMPOSTAZIONI SELEZIONARE SICUREZZA ED EMERGENZE POI AVVISI DI EMERGENZA WIRELESS E DISATTIVARE TUTTO.
SE GIÀ TI È ARRIVATO L’SMS NON COMPILARE NESSUN QUESTIONARIO E CANCELLARE IL MESSAGGIO.
BLOCCHIAMO SUL NASCERE L’ENNESIMO COLPO DI CONTROLLO GLOBALIZZATO.

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NO-SMS, il movimento che vede complotti ovunque, anche su IT-Alert

Secondo questi cittadini – che passano sempre come quelli che la sanno lunga e che sono più informati di altri – il sistema di IT-Alert porterebbe al tracciamento della popolazione da parte delle autorità. Come abbiamo già spiegato in fase iniziale, ovviamente, lo scopo non è questo e il sistema è molto più semplice e intuitivo: IT-Alert, infatti, interagisce con gli operatori di telefonia che, a loro volta, trasmettono i messaggi di testo agli utenti che agganciano una determinata cella. Il sistema di comunicazione risponde al cosiddetto Common Alerting Protocol, uno standard internazionale che garantisce la diffusione di informazione e il trattamento dei dati dei cittadini in contesti di emergenza. Non a caso, IT-Alert opera – nel nostro Paese, ma anche in Paesi europei che hanno adottato questa misura – sotto l’egida della Protezione Civile.

Sempre secondo questo insieme di persone che sta inquinando i social network, tra l’altro, IT-Alert avrebbe lo stesso schema di funzionamento dell’App Immuni, che era stata lanciata in concomitanza con l’emergenza coronavirus in Italia per monitorare l’eventuale evoluzione della pandemia, sulla base dei contatti stretti tra persone che avevano installato l’app sui propri dispositivi. Ma IT-Alert non fa il tracciamento del contatto con cui Immuni funzionava e, soprattutto, non ha un target personalizzato. Il livello a cui si ferma IT-Alert è quello della cella o delle celle telefoniche che coprono un’area interessata da una calamità naturale.

È sbagliata anche la teoria in base alla quale, dalle impostazioni di un cellulare, si possa disattivare la ricezione dei messaggi di IT-Alert. Infatti, sms di particolare rilevanza (come, appunto, quelli inviati dal sistema gestito dalla Protezione Civile) possono essere ricevuti indipendentemente dalle impostazioni dell’utente.

Le altre bufale su IT-Alert

Un’altra bufala diffusa su IT-Alert riguarda la presunta capacità delle istituzioni di generare degli eventi calamitosi che, poi, verrebbero comunicati attraverso gli sms. Avevamo già parlato di un complotto – diffuso sulle piattaforme social più importanti – su un presunto aereo NATO che, attraverso le sue manovre, avrebbe indotto l’alluvione nelle Marche. Per quanto riguarda il sistema di allerta gestito dalla Protezione Civile, invece, la bufala complottista si è concretizzata nel momento in cui, nel giorno della sperimentazione dell’invio dell’sms nella regione Toscana, si è verificato un terremoto di magnitudo 3.7 con epicentro nell’area di Poggibonsi.

Sono stati molti i cittadini toscani che, sui social network, avevano notato la coincidenza e avevano iniziato a diffondere supposizioni. Come è noto, tuttavia, i terremoti non sono degli eventi prevedibili e quindi nemmeno la Protezione Civile avrebbe potuto sapere quello che stava per accadere. La coincidenza tra l’esercitazione e il terremoto non è stata altro che un caso. Nessuno ha “generato appositamente” un terremoto per testare questo strumento di protezione civile e di pubblica sicurezza.

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