L’anniversario della morte di Mussolini, «sempre in noi presente», celebrato dal Giornale di Vicenza

Il Giornale di Vicenza e le associazioni nostalgiche del fascismo celebrano l'anniversario della morte di Mussolini con un necrologio dedicato

27/04/2021 di Ilaria Roncone

Al Giornale di Vicenza sono nostalgici e lo sono da anni. Ed ecco che, nella pagina dedicata ai necrologi della versione cartacea del quotidiano vicentino, compare un annuncio per celebrare l’anniversario della morte di Mussolini accanto alle foto e alle parole dedicate agli altri defunti. Domani, 28 aprile 2021, ricorre il 76esimo anniversario della morte del Duce e proprio a questo Il Giornale di Vicenza dedica uno spazio segnalando la data di morte e aggiungendo “Sempre in noi presente”. Il necrologio Mussolini del Giornale di Vicenza non passa certo inosservata ed è bene ricordare che non è la prima volta, considerato che ne abbiamo scritto già nel 2018 e nel 2019.

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Necrologio Mussolini Il Giornale di Vicenza: la celebrazione del Duce

necrologio mussolini

A segnalare la questione è anche la giornalista Michela Murgia via Instagram, scrivendo nelle sue storie – ironicamente – che «Il Giornale di Vicenza oggi pare abbia in pagina questa perla. Complimenti». Sfogliando le pagine dell’edizione cartacea di oggi de Il Giornale di Vicenza, nella pagina dedicata ai necrologi, arriva la conferma. Non manca la commemorazione del Duce nemmeno quest’anno, con l’aggiunta dell’invito a partecipare alla recita del S. Rosario nella giornata di domani alle ore 19 insieme a Continuità Ideale R.S.I e Fam. Caduti e Dispersi R.S.I.

I nostalgici continuano a celebrare Mussolini

Continuità Ideale e Famiglie Caduto e Dispersi ogni anno continuano a domandare la pubblicazione di un necrologio dedicato al Duce e, ancora una volta, Il Giornale di Vicenza ha accettato. Non è difficile comprendere come, visti i toni, gli ideali e l’iniziativa in sé – che continua a ripetersi anno dopo anno – vogliano commemorare il Duce e il suo operato. Tutte azioni che, per i modi e i toni, potrebbero effettivamente rientrare nell’ambito dell’apologia del fascismo, ovvero l’esaltazione della dottrina politica in questione.

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