La vera storia del mutuo ventennale per la villa di Mario Draghi

L'articolo de Il Tempo ha generato le proteste sui social. Poi il tema è stato ripreso anche da Il Giornale. Perché non c'è nulla di cui scandalizzarsi

06/04/2021 di Enzo Boldi

Ci mancava il complotto del mutuo concesso al Presidente del Consiglio, prima che diventasse Presidente del Consiglio. A lanciare quello che viene – tra le righe, ma neanche troppo – definito uno scandalo è stato il quotidiano romano Il Tempo (poi ripreso, con gli stessi toni enfatici, da il Giornale) che ha dedicato un approfondimento, firmato dal suo direttore Franco Bechis, sul mutuo Mario Draghi per il pagamento di una villa sulla Riviera del Brenta, a Venezia. Un finanziamento ventennale che sarà finito di onorare quando il capo del governo – e la sua consorte – avranno 93 anni. Proviamo a spiegare perché non c’è nulla di cui scandalizzarsi.

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Ecco cosa dice il testo dell’atto registrato dalla notaio Alessandra Temperini a Roma in data 22 luglio 2020 pubblicato questa mattina da il Tempo:

«Banca Passadore ha concesso a titolo di mutuo alla parte finanziata, signori Draghi Mario e Cappello Maria Serenella, che hanno accettato, la somma di euro 1.500.000. Il rimborso del mutuo avverrà in 20 anni a partire dal primo gennaio 2021. La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate (…) Il tasso di interesse viene fissato nella misura dell’1,220% nominale annuo per tutta la durata del finanziamento-Taeg/i.s.c. 1,251%».

Una somma cospicua, dunque, così come la durata del finanziamento (perché questo è il principio base del mutuo) concesso all’attuale Presidente del Consiglio e a sua moglie. L’attenzione de Il Tempo (in primis) e de il Giornale (in ribattuta) si concentra sull’età dei soggetti che hanno stipulato il contratto di mutuo con la banca. Mario Draghi, infatti, ha 73 anni come la sua consorte.

Mutuo Mario Draghi: il clamore per una storia che non ha clamore

Il mutuo è stato sottoscritto lo scorso 22 luglio (quando l’attuale Presidente del Consiglio era ancora ben lontano da Palazzo Chigi e aveva 72 anni, così come la moglie) con la banca Passadore, un istituto fondato a Genova nel 1888 e che ha anche una sede a Roma. Proprio in Piazza di Monte Citorio.

Si fa riferimento al presunto trattamento speciale riservato al mutuo Mario Draghi, soprattutto per via dell’età. Certo, è vero che le banche difficilmente fanno aprire linee di finanziamento (soprattutto per importi così elevati) alle persone sopra i 60/65 anni, ma nell’atto notarile che lo stesso il Tempo cita, c’è un passaggio fondamentale che dovrebbe smontare sul nascere qualsiasi tipo di polemica: «La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate».

Gli eredi e il populismo de Il Tempo

Qualora, dunque, per cause di forza maggiore (e il Presidente del Consiglio è invitato a fare tutti i gesti apotropaici del caso) i coniugi non riuscissero a onorare il “debito“, sarà onere degli eredi procedere con il pagamento delle rate mancanti (altrimenti, come accade per tutti, ci sarà il pignoramento della villa). E, ovviamente, prima di concedere questo mutuo, l’istituto bancario ha sicuramente provveduto a un’analisi approfondita dello stato patrimoniale della famiglia Draghi (come accade per tutti i cittadini italiani). Insomma, tanto rumore per nulla.

(foto di copertina: IPP/pool/esteri)

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