“Meta Verified” è un semplice strumento di marketing? Cosa potrebbe comportare per i creators e le aziende

Il nuovo abbonamento lanciato da Meta per verificare gli account su Instagram e Facebook sembra principalmente uno strumento di marketing utile alle aziende e ai creators. Ma a questi ultimi quanto conviene?

20/02/2023 di Giordana Battisti

Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, vuole introdurre un nuovo sistema di verifica a pagamento degli account su Facebook e Instagram chiamato “Meta Verified”. Il nuovo sistema inizierà a essere sperimentato a partire da questa settimana in Australia e Nuova Zelanda per poi  essere esteso ad altri Paesi. In molti hanno paragonato “Meta Verified” a “Twitter Blue”, un abbonamento che a partire dalla fine del 2022 include tra i servizi aggiuntivi anche la “spunta blu” di verifica dell’account Twitter.

Per il momento le aziende non possono richiedere l’accesso all’abbonamento, mentre Twitter per gli account istituzionali o governativi e per quelli delle testate giornalistiche, delle emittenti televisive e delle altre aziende che si occupano di informazione ha pensato a sistemi diversi di verifica, per cui i primi vengono segnalati con un badge grigio e i secondi con uno giallo.

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“Meta Verified” è la carta di Meta per rendersi competitiva nell’influencer marketing?

L’abbonamento di Meta sembra essere stato pensato per favorire le persone che utilizzano Instagram e Facebook per pubblicare contenuti e per costruire la propria community. Nell’annuncio pubblicato ieri sul blog di Meta si legge già nel titolo che la nuova funzione sarà utile «per aiutare i creators a stabilire la loro presenza» sulle piattaforme social. L’azienda di Zuckerberg ha spiegato infatti che le persone che decidono di sottoscrivere l’abbonamento a “Meta Verified” ottengono una maggiore visibilità in alcune aree della piattaforma, per esempio la sezione Commenti. Questa funzione è quella che più delle altre potrebbe rendere vantaggioso sottoscrivere un abbonamento simile sia per i creators sia per le aziende che prendono accordi con gli influencer o con le persone che creano contenuti sui social per far pubblicizzare i propri prodotti. Nel corso degli ultimi anni le piattaforme di social network hanno fatto in modo che si affermasse una nuova modalità di fare pubblicità nota come influencer marketing: le aziende individuano gli influencer o i creators che reputano più adatti per pubblicizzare i loro prodotti e prendono accordi sui contenuti pubblicitari che gli influencer, che vengono pagati dalle aziende, pubblicheranno sui propri account social. L’obiettivo delle aziende è quello di raggiungere il maggior numero di persone, cioè di potenziali clienti, per questo è importante scegliere dei creators che abbiano una community abbastanza ampia o i cui contenuti siano in grado di raggiungere un elevato numero di persone.

L’abbonamento è l’upgrade della sponsorizzazione dei post?

Avere un abbonamento a “Meta Verified” potrebbe aumentare le possibilità di chi lo sottoscrive di essere contattato dalle aziende e quindi potrebbe essere considerato uno strumento utile per aumentare le proprie possibilità di guadagno. Le aziende, consapevoli del fatto che gli abbonati hanno maggiore visibilità, contatterebbero soltanto queste persone escludendo le altre e rendendo per queste ultime indispensabile sottoscrivere l’abbonamento se vogliono continuare a lavorare nel mondo dell’influencer marketing.

Le persone che lavorano in questo ambito si affidano spesso alle agenzie di management, per cui è probabile che il costo dell’abbonamento possa essere sostenuto dalle agenzie stesse per rendere gli account che gestiscono più competitivi sul mercato. In ogni caso, se un creator decidesse in modo autonomo di sottoscrivere l’abbonamento, l’agenzia ne trarrebbe un vantaggio: è quello che succede quando qualcuno decide di sponsorizzare un proprio post finanziandolo in modo autonomo. Il creator fa un investimento, ma se grazie a quella sponsorizzazione l’agenzia acquista nuovi potenziali clienti ne trae vantaggio.

Si tratta soltanto di ipotesi, dal momento che “Meta Verified” è soltanto agli inizi, ma sicuramente l’idea di introdurre un servizio di abbonamento strutturato in questo modo rientra negli sforzi di Meta per rendere le proprie piattaforme social sempre più apprezzate dai creators (competendo in questo campo con il popolare TikTok) e più in generale per scopi di marketing. Pochi giorni fa Meta ha lanciato i cosiddetti Broadcast Channels, presentandoli come «un nuovo modo per i creators per stabilire dei rapporti più profondi con la propria community». Lo stesso Mark Zuckerberg ha utilizzato il suo canale broadcast su Instagram per comunicare l’inizio della sperimentazione di “Meta Verified”.

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