Meta segue Twitter sul pagamento per la spunta blu, ma Musk alza la posta: soldi anche per l’autenticazione a due fattori
All'inizio sembrava una follia, in realtà si è trasformata in una tendenza dei principali social network: vuoi servizi di autenticazione e verifica? Devi pagare
20/02/2023 di Gianmichele Laino
Elon Musk è sempre stato considerato un po’ visionario e un po’ personaggio. Spesso le sue azioni sono difficilmente ascrivibili nell’una o nell’altra categoria, perché all’inizio sembrano rientrare esattamente nelle esagerazioni di chi si è costruito un’immagine, ma poi – magari – con lo scorrere del tempo trovano un loro senso e un loro atterraggio concreto, venendo, ad esempio, prese a modello anche dai diretti concorrenti. È successo, nella fattispecie, per i servizi a pagamento di Twitter. La spunta blu, quella della verifica dell’account, è stata considerata come una delle prime forme di monetizzazione esterne alle partnership sponsorizzate e da addebitare direttamente all’utente del social network. Una delle prime perché è arrivata soltanto qualche giorno dopo la sua acquisizione della piattaforma. Sembrava l’ennesima provocazione e – invece – si è trasformata in un modello che, adesso, viene seguito dagli altri social network come Instagram e Facebook.
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Servizi a pagamento di Twitter: non solo la spunta blu, ma anche l’autenticazione a due fattori
All’inizio si sono registrate polemiche in sequenza: c’era stata la ribellione degli account attualmente verificati che – magari – avevano “lavorato” molto sulla piattaforma per raggiungere quel risultato. Oppure, c’era stata la delusione per il collegamento di un servizio di status al semplice pagamento mensile di un abbonamento a Twitter Blue: per la serie, anche diversi utenti con identità non corrispondenti alla propria anagrafica (quando non veri e propri account fake) potevano, dietro il pagamento dell’abbonamento, essere considerati utenti non verificati. Il tutto, ovviamente, non favoriva affatto un ecosistema pulito per quanto riguarda la diffusione di false informazioni sulla piattaforma. Eppure il modello, sebbene con qualche modifica, è andato avanti: gli utenti “semplici” sono stati verificati con una spunta blu, gli account di istituzioni con la spunta argentata, mentre le aziende e i media outlet sono stati verificati con una spunta golden.
Meta non ha seguito, per il momento, questa suddivisione così capillare, ma ha comunque subordinato il mantenimento della spunta blu di verifica (si pensi, ad esempio, a tutti gli influencer e ai creators che utilizzano la spunta blu anche come leva per collaborazioni di carattere commerciale) al pagamento di una cifra decisamente più alta rispetto a Twitter (il social di Elon Musk parte da 7/8 euro al mese, a seconda dei piani mensili o annuali; per Meta si parla di 11,99 dollari al mese in fase di sperimentazione).
Una mossa che insegue Twitter, dunque. E che sembra già vecchia rispetto a una ulteriore innovazione che il social network di Elon Musk vorrebbe introdurre: quella, cioè, di far pagare gli utenti anche per una maggiore sicurezza (almeno sulla carta) nella navigazione sulla piattaforma. Twitter, dalla seconda metà di marzo 2023, consentirà l’autenticazione a due fattori attraverso un codice di controllo spedito via SMS soltanto agli utenti con l’abbonamento a Twitter Blue attivo. Non solo, dunque, la verifica dell’utenza, ma anche la sicurezza d’accesso al proprio account verrà subordinata a una cifra da corrispondere.
L’autenticazione a due fattori comporta sicuramente un costo significativo per l’azienda che la garantisce: probabile, dunque, che con questa mossa Elon Musk voglia rendere “autosufficienti” i costi da sostenere per questa procedura di sicurezza. Sei un utente che vuole “proteggere” il suo account? Devi pagare. Non ritieni necessario proteggere il tuo account o, comunque, non ritieni l’autorizzazione a due fattori un metodo propriamente sicuro? Se non paghi, non verrà effettuata. Copertura e abbattimento dei costi. In attesa, a questo punto, che Meta possa seguire Twitter anche su questo aspetto.