Cosa accadrà a nickname e nomi d’arte con la nuova spunta blu di Instagram?

Dopo l'annuncio della fase di test in Australia e Nuova Zelanda da parte di Meta, ci sono alcuni aspetti fondamentali da approfondire. Tra questi c'è la corrispondenza tra il nome utente (e profilo) e quello presente sui documenti d'identità

20/02/2023 di Enzo Boldi

L’annuncio è di quelli che spariglia le carte sul tavolo e arriva direttamente da Menlo Park, dalla viva voce di Mark Zuckerberg: su Instagram e Facebook sta per arrivare (con la fase di test che sta iniziando, in modo graduale, tra Australia e Nuova Zelanda) Meta Verified, il sistema di verifica di un profilo-account per poter avere la cosiddetta “spunta blu”. A differenza di quel che accade ancora oggi nel resto del mondo, i profili che vogliono avere quella sorta di “attestato” (un vero e proprio badge digitale) dovranno versare una quota mensile – sotto forma di abbonamento – che consentirà loro di avere diverse agevolazioni e privilegi, a partire dal supporto da parte dei team che gestiscono le due piattaforme social, passando per una maggiore visibilità concessa ai post (foto e video) pubblicati, fino ad arrivare ad alcune funzionalità non ancor bene definite. Ma, leggendo il comunicato stampa di Meta, ci sono diverse perplessità.

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In particolare, la nota diffusa da Menlo Park si conclude con alcune specifiche. Quella su cui cade l’occhio – oltre al prezzo mensile di 11,99 dollari per ottenere il Meta Verified – è rappresentata da tre punti specifici per ottenere il badge sia su Instagram che su Facebook:

  • Per essere idonei, gli account devono soddisfare i requisiti minimi di attività, come la cronologia dei post precedenti, e avere almeno 18 anni.
  • I candidati devono quindi inviare un documento d’identità che corrisponda al nome del profilo e alla foto dell’account Facebook o Instagram per cui stanno facendo domanda.
  • Gli abbonamenti includeranno il monitoraggio proattivo per la rappresentazione dell’account.

Se il primo punto, quello della maggiore età, era prevedibile (così come il terzo), deve far riflettere – soprattutto per quel che riguarda la possibilità di accedere alla spunta blu Instagram e Facebook – quanto scritto all’interno della seconda tranche di azioni che un utente deve compiere: il documento di identità da inviare a Meta per ottenere il badge “verificato” deve corrispondere al nome del profilo dell’utente e alla foto degli account.

Spunta blu Instagram, ma solo per i nomi “reali”

Cosa vuol dire tutto ciò? Che non tutti gli attori protagonisti dei social (non appena sarà conclusa la fase di test in Australia e Nuova Zelanda e qualora si decidesse di portare avanti questa iniziativa) potranno ottenere il bollino blu Meta Verified ad accompagnare i propri profili. E l’indicazione ancor più concreta di quello che accadrà – almeno per il momento – arriva alla fine del comunicato:

«Al momento, Meta Verified supporterà solo il tuo vero nome sul tuo profilo. Una volta che il tuo profilo è stato verificato, non puoi modificare il nome del profilo, il nome utente, la data di nascita o la foto sul tuo profilo senza ripetere la procedura di iscrizione e verifica Meta Verified». 

Dunque: un determinato profilo – Instagram o Facebook – avrà la spunta blu non solo previo pagamento, ma anche qualora il nome nel proprio documento di identità (oltre alla foto profilo) corrisponda esattamente a quello utilizzato sulle due piattaforme social. Dunque, il signor “Mario Rossi” non potrà ottenere una spunta blu al profilo che utilizza con il suo nome d’arte “Luca Bianchi“. E non i potranno cambiare – dopo la validazione della verifica – né la data di nascita, né la foto profilo, né il nome utente e quello del profilo. Altrimenti la spunta blu decadrà e occorrerà riavviare dall’inizio la procedura.

Addio nickname?

Dunque, diverse personalità molto in voga sui social rischiano di non poter richiedere la spunta blu Instagram? No, perché – almeno per il momento – questa procedura sarà richiesta solo ai “nuovi” che intendono ottenere la spunta blu su Instagram, ovvero quelli che non hanno già ottenuto (secondo apposita procedura) la cosiddetta spunta blu. Dunque, per citare alcuni esempi: Fedez non dovrà cambiare il nome sul social e utilizzare il suo nome all’anagrafe (Federico Lucia), stesso discorso per Cristiano Ronaldo, The Rock – Dwayne Johnson, Renato Zero non dovrà chiamarsi Renato Fiacchini. Chi, dunque, ha un profilo già verificato con il badge (secondo le vecchie procedure) non dovrà subire questi passaggi. Tutti i nuovi, invece, dovranno necessariamente procedere così: nome utente uguale al nome presente sul documento d’identità. A meno che non ci sia un ripensamento dopo la fase di test in Australia e Nuova Zelanda.

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