Twitter svolge un ruolo importante nella diffusione di notizie, ma riuscirà a contrastare la disinformazione?

Cosa fa Twitter per contrastare la disinformazione e come sono cambiate le politiche di Twitter nel corso degli ultimi mesi

13/01/2023 di Giordana Battisti

Twitter è un social network molto utilizzato dai professionisti dell’informazione per pubblicare e condividere notizie. Proprio questa particolarità del suo utilizzo ha portato la società a occuparsi del tema della presenza e della diffusione delle notizie false attraverso la piattaforma: il Centro assistenza di Twitter ha una sezione dedicata alla disinformazione in cui sono elencate le norme relative alle notizie false o ingannevoli riguardanti diversi argomenti tra cui il Covid.

Twitter interviene in vari modi per evitare la diffusione di notizie «confermate come false da esperti esterni in materia o che includono informazioni condivise in modo ingannevole o confuso». I contenuti vengono esaminati «attraverso una combinazione di tecnologia e di esame umano, e grazie a partnership con esperti di terze parti in tutto il mondo». Nei casi più gravi Twitter può intervenire limitando la diffusione dei contenuti ritenuti fuorvianti o anche rimuovendoli nel caso in cui la diffusione di una particolare notizia falsa potrebbe avere delle «immediate e gravi» conseguenze nella società. Nei casi che richiedono interventi meno tempestivi Twitter fornisce informazioni aggiuntive ritenute più corrette e contestualizza le notizie anche attraverso il supporto di fonti esterne: questo accade soprattutto tramite l’etichettatura dei contenuti che serve per avvisare i lettori dell’inesattezza degli stessi. I tweet etichettati sono soggetti a una visibilità ridotta e se un utente prova a condividerne uno riceve delle informazioni di contesto che dovrebbero aiutarlo a valutare se diffondere o meno il tweet.

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I casi in cui Twitter non è riuscito a contrastare la diffusione di notizie false

Un articolo pubblicato sulla rivista Science rivela che durante le elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti su Twitter si è registrato un incremento delle notizie false soprattutto tra gli elettori più conservatori. Secondo lo studio, le notizie false rappresentavano quasi il 6% di tutto il consumo di notizie, ma si trattava di un problema fortemente concentrato: solo l’1% degli utenti era esposto all’80% delle notizie false e lo 0,1% degli utenti era responsabile della condivisione dell’80% delle notizie false. I periodi vicini alle elezioni sono solitamente quelli più intensi per chi dovrebbe occuparsi di moderazione dei contenuti: spesso i social network prendono dei provvedimenti appositi per gestire il flusso di notizie sui social network durante questi periodi. Negli Stati Uniti queste operazioni di monitoraggio più intense vengono applicate anche durante le elezioni di midterm, perché è risaputo che durante i periodi di campagna elettorale le notizie false riguardanti la politica aumentano. Durante le ultime elezioni di midterm, che si sono tenute a novembre del 2022, i canali riconducibili agli elettori di destra o estrema destra hanno diffuso notizie false per tentare di scoraggiare gli elettori democratici e influenzare così i risultati delle elezioni. Uno studio di Election Integrity Partnership ha segnalato anche sei network di discussione falsi, attivi su Twitter e riconducibili a Cina e Iran, per un totale di 705.864 tweet fuorvianti. In molti ritengono inoltre che una scorretta o inesistente moderazione dei contenuti possa favorire l’estremizzazione del dibattito politico e questo può avere come conseguenza il verificarsi di eventi come l’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, negli Stati Uniti, e quello dell’8 gennaio 2013 al parlamento a Brasilia, in Brasile.

Notizie false su Twitter: Musk ha favorito la loro crescita?

Alla fine di ottobre del 2022 Elon Musk è diventato il nuovo proprietario di Twitter. Musk ha detto in diverse occasioni di voler applicare al social network il principio della libertà di espressione e già da prima che si concludesse il processo per l’acquisizione della società in molti hanno sostenuto che questa maggiore permissività nella pubblicazione dei contenuti avrebbe potuto avere delle conseguenze più o meno evidenti in termini di diffusione delle notizie false ma anche di incitamento all’odio. Molte delle decisioni prese da Elon Musk nel corso degli ultimi mesi dimostrano la sua volontà di realizzare questo progetto. Dopo aver acquisito l’azienda, Musk ha licenziato la maggior parte dei dipendenti di Twitter e i team che si occupavano di moderazione dei contenuti sono stati quelli maggiormente colpiti dai licenziamenti. Alla fine di novembre del 2022, Musk ha deciso di ripristinare alcuni degli account che erano stati rimossi dalla piattaforma perché avevano violato alcune norme del social network. Tra questi c’è anche l’account di Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti. Inoltre, sembrerebbe che dopo il passaggio di proprietà di Twitter ci sia stata una crescita di account riconducibili a persone di destra o estrema destra, tanto che gli account personali di Donald Trump e di Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, hanno visto una grande crescita del numero di seguaci. Allo stesso tempo, alcuni account di politici di sinistra statunitensi hanno perso molti seguaci. È possibile che il cambio di gestione abbia spinto molte delle persone che non apprezzano Musk a lasciare il social oppure è possibile che questa oscillazione sia dovuta a un’operazione di cancellazione di account falsi, i cosiddetti bot.

La decisione di Musk di rendere a pagamento la spunta blu che ottenevano gratuitamente gli account cosiddetti “verificati” dopo un esame dell’account ha sollevato la questione della diffusione delle notizie false sulla piattaforma: chiunque avrebbe potuto attivare un abbonamento a Twitter Blue per ottenere la spunta di verifica dell’account e condividere informazioni false che però, essendo pubblicate da un account ritenuto affidabile, sarebbero state considerate credibili. Per questo l’idea originale di Musk è stata poi modificata in vari modi, per esempio introducendo un sistema di badge di colori diversi per indicare e distinguere gli account istituzionali da quelli degli utenti comuni. Ora gli account verificati delle società sono indicati da una spunta di colore giallo.

Un’altra decisione particolarmente controversa è quella di non proseguire, a partire da novembre del 2022, nella politica di contrasto alla disinformazione sui temi legati alla pandemia e al Covid: lo ha comunicato la società stessa in un annuncio pubblicato nella sezione Trasparenza del social network.

Tutte queste modifiche apportate al funzionamento del social network hanno destato la preoccupazione di molti, relativa soprattutto alla diffusione della disinformazione. Anche l’Unione europea, dopo il licenziamento di tutti e sei i dipendenti dell’azienda che lavoravano nella sede di Bruxelles, ha espresso la propria preoccupazione: la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova ha scritto in un tweet di essere «preoccupata per la notizia del licenziamento di una grande quantità di personale di Twitter in Europa» e ha spiegato che «se si vuole agire efficacemente contro la disinformazione e la propaganda, servono risorse».

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