I motivi per utilizzare la modalità aereo (anche senza essere in aereo)

Non solo in volo: l'inibizione di alcune funzionalità possono aiutare l'utente in determinate situazioni. Scopriamo quali

12/12/2022 di Enzo Boldi

Il nome spiega tutto: attivando la modalità aereo, il nostro dispositivo smette di avere “accesso” a tutta la parte legata alla connettività. Niente più telefonate, messaggi, connessione a internet. Niente possibilità di scambiarsi file via bluetooth con altri utenti. Una funzionalità nata con l’evoluzione digitale in riferimento al divieto di tenere i telefoni accesi durante i voli (per non interferire con le radiofrequenze che permettono ai piloti – e al personale di bordo – di comunicare con le torri di controllo) e che permette a tutti i passeggeri di non spegnere gli smartphone (e quindi di poter utilizzare tutte le funzioni “offline”) quando si è a bordo di un velivolo. Con il passare degli anni, però, abbiamo scoperto che questa particolare funzione è utile anche al di fuori di un viaggio aereo.

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Come abbiamo spiegato in un approfondimento precedente, abilitando la modalità aereo vengono disabilitati i diversi chip utilizzati per la “ricezione”. Parliamo, dunque, del Wi-Fi, del GPS, del Bluetooth e della classica rete del cellulare (quindi non solo telefonate, ma anche connessione a internet). Questo per evitare che eventuali sovrapposizioni di radiofrequenze possano provocare dei problemi di comunicazione della strumentazione di bordo. Insomma, da qui il nome e il riferimento alle dinamiche di volo.

Modalità aereo, perché usarla anche fuori dall’aereo

Ma, ormai da anni, questa funzione viene utilizzata non solo quando si è a bordo di un aereo. Perché con l’avanzare del tempo – e delle tecnologie – ci si è resi conto di come l’inibizione di alcune funzioni possano essere utilizzate dal singolo utente come un vero e proprio strumento (anche) di “risparmio”. Come spiega Paolo Attivissimo sul suo blog, con la modalità aereo c’è una riduzione del consumo delle batterie del dispositivo in uso. Il motivo è semplice: i chip di “connessione” – essendo perennemente attivi – provocano un dispendio di energia più elevato. Questo ha anche un’altra valenza: ricaricare il proprio telefono (o dispositivo) con questa modalità attiva, ridurrà i tempi di caricamento della batteria.

Inoltre, inibendo qualsiasi possibilità di essere raggiungibili (quindi non collegati tramite rete telefonica o internet), un utente può decidere di sfruttare il tutto per evitare di essere distratto, o magari svegliato dalle notifiche durante un momento di riposo (o in piena notte). Perché, a differenza della “soluzione” di spegnere il telefono, con la modalità aereo si ha la garanzia (per esempio) di avere la sveglia attiva. Ma c’è di più, come spiega Gizmodo: inibendo i chip di connessione, si fa una sorta di “reset” della propria connettività. Questo strumento è utile in caso di problemi di rete (o scarso segnale).

Gli altri utilizzi

Ma c’è anche dell’altro. Per esempio, quando si vuole affidare un telefono cellulare (o un tablet) a un bambino, attivare la modalità aereo garantisce maggiore sicurezza: il minore, infatti, non potrà accedere ai contenuti potenzialmente pericolosi presenti in rete (e non può neanche effettuare telefonate in caso di distrazione dell’adulto). Infine, c’è anche una possibilità “strategica”. Spesso e volentieri, le applicazioni di messaggistica istantanea hanno la possibilità di ricevere una notifica di avvenuta lettura di un messaggio (Whatsapp, per esempio, ha la famosa doppia spunta blu). Dopo aver ricevuto un messaggio, basterà impostare la modalità aereo, entrare nell’app e leggere il contenuto: in assenza di connessione, infatti, il mittente non riceverà la notifica di avvenuta lettura fino al ripristino della nostra connessione.

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