Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha annunciato con un messaggio nel suo canale broadcast su Instagram (una funzionalità del social introdotta di recente) di voler iniziare a sperimentare “Meta Verified” prima in Australia e Nuova Zelanda e poi probabilmente in altri Paesi. Si tratta di un sistema di verifica a pagamento degli account su Instagram e Facebook attraverso le già note “spunte blu” simile a quello introdotto da Twitter alla fine del 2022 per decisione di Elon Musk e molto criticato da molti utenti ed esperti di comunicazione e social media.
Al contrario di quanto si possa pensare, non si potrà avere accesso al servizio semplicemente pagando la somma mensile prevista ma ci sono dei requisiti e delle regole da rispettare: avere almeno 18 anni, aver già pubblicato dei contenuti e scegliere per il proprio profilo sui social un nome che corrisponda a quello del proprio documento di identità, fornito al momento della richiesta di attivazione dell’abbonamento. Prima che Meta prendesse questa decisione per favorire i content creators, ottenere la spunta blu era più difficile. Nell’approfondimento che oggi Giornalettismo ha dedicato al tema ci siamo chiesti cosa potrebbe cambiare per i media e per le aziende che utilizzano Instagram e Facebook principalmente per scopi di marketing. Abbiamo concluso che scelta di Zuckerberg non dovrebbe sorprendere così tanto poiché le piattaforme che controlla non sono mai state davvero gratuite.