Cina, finalmente lo stato ammette l’errore e fa le scuse al medico-eroe di Wuhan

Meglio tardi che mai, come si dice. Anche se in questo caso sarebbe stato meglio chiedere scusa prima che Li Wenliang, il primo medico Wuhan che ha lanciato l’allarme coronavirus, morisse. «Punirlo è stato un errore», ha affermato la polizia. Il medico, che ormai è diventato un eroe, aveva già notato i sintomi di un virus simile al Sars in sette pazienti a fine dicembre 2019. E non era stato ascoltato, anzi. Lo stato lo aveva punito e censurato per falso allarme procurato.

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Le scuse della cina a Li Wenliang, medico-eroe di Wuhan

Le autorità cinesi hanno ammesso il loro errore e si sono scusate. Lo scorso dicembre a Wuhan il medico che aveva dato l’allarme è stato messo a tacere dalle istituzioni locali e la polizia di è voluta scusare per il trattamento che gli è stato riservato. Dopo che il medico 34enne ha lanciato l’allarme sui social, l’uomo è stato accusato di diffondere informazioni false in rete e messo a tacere. L’ammissione dell’Ufficio di pubblica sicurezza della città di Wuhan arriva solo oggi, dopo la conclusioni della National Supervisory Commission, tramite una nota ufficiale in cui si parla del caso ammettendo che «ci furono applicazione errata della legge e procedure irregolari».

«L’azione della polizia non fu appropriata»

L’operato della polizia è stato quindi bollato come non appropriato. Proprio questo atteggiamento ha fatto fallire il tentativo del medico di avvertire i colleghi e di lanciare l’allarme su quei sette casi sospetti che aveva individuato. L’uomo si è trovato solo contro le autorità, che all’epoca gli hanno fatto capire che era il caso di smetterla. E hanno avuto torto. Li Wenliang è comparso sui social un ultima volta, intubato proprio a causa delle complicazioni insorte dopo aver contratto il Covid-19, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

(Immagine di copertina dagli account social del medico)

 

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