Coronavirus, muore un maresciallo dei Carabinieri a La Spezia

19/03/2020 di Enzo Boldi

Medici, operai, casalinghe e non solo. I morti da Coronavirus sembrano essere solamente numeri, ma dietro ogni cifra che si è aggiunta al triste conteggio quotidiano ci sono storie, vite e famiglie spezzate. Tanti, troppi per poter raccontare la storia di ogni vittima e anche le pagine dei quotidiani non possono far altro che arrendersi all’abaco e stilare le somme. Ma ci sono storie che vengono raccontate attraverso i social network che – al netto delle bufale e le fake news che troppo spesso ospitano – ci parlano anche di chi sono queste persone uccise da questo virus. Come nel caso del carabiniere morto a La Spezia.

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Massimiliano Maggi aveva 53 anni, padre di due ragazzi. E oggi, nel giorno della Festa del Papà, è arrivata la ferale notizie di un’altra famiglia spezzata dal maledetto Covid-19. Il maresciallo maggiore dei Carabinieri, addetto della Stazione Centrale di la Spezia, non ce l’ha fatta a resistere agli urti provocati dal Coronavirus e si è spento proprio oggi in ospedale dopo aver lottato per giorni. E l’Arma lo ha voluto ricordare con un pensiero attraverso i social network.

Carabiniere morto a La Spezia, il ricordo dell’Arma

Le storie che sarebbe stato meglio non conoscere mai. E, invece, il Coronavirus porta anche a questo. Massimiliano Maggi non ce l’ha fatta. Un carabiniere morto dopo aver dedicato la sua vita al servizio dei cittadini. «Oggi il virus si è portato via per sempre il suo respiro. Aveva 53 anni ed era padre modello di due ragazzi che oggi, nel giorno della festa dedicata ai papà, ne piangono la perdita», scrivono in un ricordo commosso sul profilo dell’Arma.

Le storie che non avremmo mai voluto conoscere

Quella del maresciallo maggiore Massimiliano Maggi è una delle tante storie che non avremmo mai voluto conoscere. Il virus l’ha resa nota, strappandolo alla vita e ai suoi familiari prima del tempo. Perché questo dannato Coronavirus non porta solo la morte, ma trascina dietro di sé la scia di quelle vite interrotte prima del tempo. Lasciando a chi resta solo il vuoto e neanche un abbraccio.

(foto di copertina: da profilo Twitter dell’Arma dei Carabinieri)

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