Mastodon, Bluesky, T2 e (forse) ora Barcelona: le alternative a Twitter sono reali?

In tanti, negli ultimi tempi, hanno provato a costruire una piattaforma social basata sul testo (più o meno breve). Ma gli utenti continuano a preferire l'app ora nelle mani di Elon Musk

16/05/2023 di Redazione Giornalettismo

Sembrava essere l’inizio di una grande diaspora che, in realtà, si è frenata nel giro di pochissime settimane. In tanti, a partire dall’acquisizione da parte di Elon Musk, hanno cercato delle alternative a Twitter. Hanno scandagliato nella rete alla ricerca di una soluzione differente. Si sono affidati ai social network decentralizzati, provando a staccare la spina da quei cinguettii che hanno fatto – insieme ad altre piattaforme – la storia dell’internet moderno. Non tutti, però, sono rimasti soddisfatti da quanto offerto (a oggi) dal mercato.

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La possibilità di esprimere il proprio pensiero, “discutere” con una community e condividere le proprie idee in forma testuale (nell’era in cui l’immagine è tutto, anche come forma di monetizzazione) è un richiamo sempre in voga nell’universo dei social. Nonostante le spunte blu a pagamento e molte altre decisioni di Elon Musk sui cambiamenti all’interno della piattaforma – diventata ancor di più un tentativo di modello di business -, rispetto alla platea iniziale non sono tantissimi gli utenti ad aver trovato una reale alternativa a Twitter.

Alternative a Twitter, le principali app sul mercato digitale

La più diffusa – probabilmente anche la più completa – è Mastodon, la piattaforma che si basa sul protocollo di social networking decentralizzato. Nel corso delle prime settimane successive all’acquisizione di Twitter da parte di Musk, la platea è cresciuta con numeri impressionati. Basti pensare a quel +2,2 milioni di nuovi utenti attivi registrati nel mese di novembre. Un fuoco di paglia? È presto per dirlo, ma sta di fatto che quello che sembrava essere l’inizio della fine per il social dei messaggi brevi non si è rivelato tale.

Anche perché gli utenti si sono sentiti un po’ smarriti nella ricerca di un qualcosa di simile a Twitter. Molti storici aficionados della prima ora non hanno ritrovato nelle alternative presenti sul mercato digitale quel che cercavano. E ora si è creato uno spazio vuoti in cui moltissime realtà stanno cercando di inserirsi. Basti pensare a Reddit che, però, ha più il formato di un blog condiviso in cui pubblicare messaggi testuali su diversi argomenti proposti dal singolo utente. Stesso discorso vale per Tumblr che nel novembre del 2022 ha aderito al protocollo ActivityPub.

La chiave è la decentralizzazione

Nel corso degli ultimi mesi, alcune alternative – seguendo il principio della decentralizzazione – a Twitter sono apparse sul mercato digitale. Ma, per il momento, sembrano essere esperimenti di nicchia utilizzati quasi esclusivamente dagli appassionati. Come il protocollo Nostr (finanziato anche da Jack Dorsey, co-fondatore ed ex CEO del social dei cinguettii) che ha dato vita a progetti come Damus e Amethyst. Fino ad arrivare a T2 – che ancora non è disponibile per tutti -, che ha le sembianze di Twitter ed è stato sviluppato da due ex dipendenti di Twitter. Stesso discorso vale per la piattaforma decentralizzata Bluesky creato e fondato proprio da Jack Dorsey.

Si tratta di realtà decentralizzate (con Elon Musk che, anni prima del suo acquisto, voleva proprio decentralizzare Twitter), esattamente come quella che vorrebbe realizzare Meta. Tra le future (e possibili) alternative a Twitter, infatti, ci sarà – è ancora in fase di sviluppo, con pochissimi dettagli – anche l’app Barcelona (ex P92, o Project 92). Da Menlo Park, per il momento, solo bocche cucite. Ma le indiscrezioni parlano di una applicazione “in stile Twitter” strettamente collegata (ma esterna) a Instagram. Una sorta di supporto “testuale” al social delle immagini. Il tutto, anche se appare difficile pensarlo, seguendo la dinamica del social network decentralizzato.

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