Margrethe Vestager, a capo dell’antitrust UE, chiede un approccio globale nei confronti delle Big Tech

Secondo la Vicepresidente esecutiva della Commissione europea, non è più solo una questione di concorrenza ma ha una forte attenzione politica

05/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Margrethe Vestager, a capo dell’antitrust, organizzazione europea che tenta di frenare il potere dei giganti tecnologici statunitensi introducendo regole rigide, oggi ha richiesto un approccio globale nei confronti delle Big Tech per evitare che le aziende possano sfruttare le lacune nell’applicazione delle regole stesse. Era il 28 marzo quando vi abbiamo raccontato che l’Unione europea aveva raggiunto l’accordo politico sul «Dma» (Digital Markets Act), la proposta di legge per contrastare le pratiche illecite e l’abuso di posizione dominante sui mercati digitali delle Big Tech come Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft. Margrethe Vestager ha già inflitto miliardi di euro di multe a Google e, inoltre, ha avviato indagini su Facebook, Amazon e Meta, e dichiarato che c’è un accordo di tutti sulle questioni sollevate dalle grandi piattaforme digitali. Per questo, la Commissaria Vestager chiede un approccio globale per affrontare le problematiche relative alle Big Tech.

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La commissaria europea Vestager, a capo dell’Antitrust, chiede un approccio globale per affrontare le questioni sulle Big Tech

«Questo dibattito non è più un argomento caldo tra i professionisti della concorrenza, ma ha una forte attenzione politica», ha dichiarato Margrethe Vestager durante una conferenza organizzata dal «German Cartel Office». La stessa ha, inoltre, invitato i «watchdog» antitrust di tutto il globo a collaborare per affrontare il problema dichiarando che «Sarà necessaria una stretta collaborazione perché non ci mancherà il lavoro e non ci mancheranno nuovi servizi o pratiche da considerare». Non solo in Europa l’Antitrust indaga su Google e Meta per probabili condotte anticoncorrenziali nei servizi di pubblicità display online, perché anche le autorità antitrust statunitensi e alcuni stati statunitensi hanno aperto indagini su Google, Facebook e Apple. E le Big Tech sono sotto indagine anche in Corea del Sud, India e Australia. Margrethe Vestager aggiunge: «Inutile dire che più noi, come comunità di concorrenza internazionale, siamo in grado di armonizzare il nostro approccio, minori saranno le opportunità per i giganti della tecnologia globale di sfruttare le lacune di applicazione tra le nostre giurisdizioni».

Oggi, Vestager- durante la conferenza dell’International Competition Network a Berlino, ha fatto il punto sul DMA, affermando che «entrerà in vigore la prossima primavera e ci stiamo preparando per l’applicazione non appena arriveranno le prime notifiche». Abbiamo già parlato di questa riforma, la quale è importantissima per l’Unione europea per far fronte al potere della piattaforma Big Tech e che entrerà in vigore ad inizio 2023, secondo quanto affermato dalla stessa Commissaria europea: «Il prossimo capitolo è emozionante. Significa molti preparativi concreti», perché «si tratta di creare nuove strutture all’interno della Commissione, mettendo in comune le risorse della DG Comp [Direzione generale della Concorrenza] e del Cnect [Direzione generale delle Comunicazioni] sulla base dell’esperienza pertinente. Si tratta di assumere personale. Si tratta di preparare i sistemi informatici. Si tratta di redigere ulteriori testi normativi su procedure o moduli di notifica. I nostri team sono attualmente impegnati con tutti questi preparativi e puntiamo a presentarci molto presto con le nuove strutture».

Foto IPP/picture alliance

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