Foa e il medico no vax (che fu sospeso) invitato in Rai per parlare di Covid

La presenza di Massimo Citro Della Riva a "Giù la maschera" (su Radio1) ha provocato moltissime polemiche

20/09/2023 di Enzo Boldi

Ogni mattina, su Rai Radio 1, andava in onda una trasmissione – dalle 9.30 alle 10.30 – condotta da Luca Bottura e Marianna Aprile. Il suo nome era Forrest e, in linea con gli ascolti radiofonici del servizio pubblico, aveva sempre avuto un buon riscontro di pubblico. Poi, a luglio, il colpo di scena: programma cancellato dal palinsesto e sostituito da un’ora di approfondimento (dalle 9 alle 10) condotto dall’ex Presidente della Rai Marcello Foa. La trasmissione si chiama “Giù la maschera” e sono bastate poche puntate per far scoppiare il primo caso.

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Nella giornata di martedì 19 settembre, infatti, Marcello Foa ha deciso di far intervenire ai suoi microfoni (in un parterre che contava anche Alessandra Ghisleri, Francesco Zambon e Massimo Galli) Massimo Citro della Riva, un medico che fu sospeso due anni fa (era l’ottobre del 2021) dall’ordine dei medici di Torino e che non ha mai nascosto – con tanto di libro pubblicato con prefazione scritta da uno dei maggiori diffusori di bufale sulla pandemia Covid, Alessandro Meluzzi – le sue posizioni anti-scientifiche sui vaccini e sulla gestione del virus Sars-CoV-2.

La puntata di “Giù la maschera” di martedì 19 settembre aveva un titolo emblematico: «Covid: abbiamo imparato la lezione?». E durante la diretta, lo psicoterapeuta Massimo Citro della Riva ha ribadito la sua posizione contraria ai vaccini, arricchendo la sua narrazione con fake news. E a peggiorare la situazione, i piccoli intramezzi vocali di Marcello Foa che – di fatto – annuisce in due occasioni al pensiero anti-scientifico (con dettagli già smentiti, nelle fasi più acute della pandemia, dalla task force governativa) del suo ospite.

Marcello Foa, Citro della Riva e i no vax a Radio Rai

Ma cosa ha detto nello specifico Massimo Citro della Riva? Ha parlato di vaccini citando bufale già smentite nel corso degli scorsi anni.

«Noi introduciamo con l’inoculazione nell’organismo una pericolosa tossina senza la minima attenuazione, che infatti produce tutti i danni che stiamo vedendo: è inutile che facciamo finta che non sia così e che sono anche in letteratura. Quindi, non serve a nulla perché non è un vaccino. Anzi, non solo lo hanno attenuato, ma lo hanno potenziato rendendolo ancora più reattogeno e pericoloso. È un disastro, è una volontà di fare del male: è evidente». 

Il tutto mentre Foa annuisce due volte nel bel mezzo di questo atto di disinformazione andato in onda, in diretta, nella mattina di Rai Radio 1. Dunque, una responsabilità diretta da parte del conduttore (non nuovo a polemiche su fake news di vario genere diffuse nel corso degli anni, anche attraverso i canali social).

Le reazioni

Dopo quanto andato in onda martedì mattina, l’azienda pubblica si è dissociata dalle parole e ha chiesto una puntata riparatrice andata in onda questa mattina, alla presenza di medici esperti e non sospesi. Inoltre, il direttore di Radio1 e Giornale radio, Francesco Pionati, ha tirato le orecchie al conduttore, senza mai citarlo espressamente:

«Colgo l’occasione per invitare tutti i conduttori, in presenza di dichiarazioni estreme rese dai loro ospiti, a chiarire che le stesse sono fatte a titolo personale e non rispecchiano in alcun modo la posizione della Redazione e della Rete». 

Stesso discorso per i vertici della Rai che si sono dissociati, ma non hanno comunicato alcuna intenzione di prendere provvedimenti nei confronti del giornalista/conduttore e della trasmissione (se non l’esigenza di trasmettere la “puntata riparatrice”). Nel monografico di oggi, Giornalettismo partirà da questa vicenda per analizzare il fenomeno di come il cosiddetto “pluralismo” sia utilizzato – anche nella televisione pubblica – come grimaldello incondizionato, senza pensare agli effetti che informazioni sbagliate (o false, come in questo caso) generino confusione tra gli ascoltatori. Inoltre, punto non secondario, si ricorderà come la Rai si sia impegnata a condurre una battaglia contro la disinformazione e fake news sanitarie. Ma questo è l’ennesimo incidente di percorso.

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