L’account Facebook della madre di Tiziana Cantone ha subito un attacco hacker

Emergono nuovi indizi sul caso mentre l'account Facebook della madre di Tiziana Cantone è stato violato ieri sera

18/01/2021 di Ilaria Roncone

Secondo fonti di agenzia l’account Facebook della mamma di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio, è stato violato nella setata di ieri. L’intrusione è stata identificata dall’Emme Team – agenzia che si occupa di fornire assistenza investigativa e legale alle vittime del web – e il tutto è già stato denunciato alla Procura. Intanto il caso della morte di Tiziana Cantone – trovata suicida il 13 settembre 2016 in seguito alla diffusione di materiale privato girato in intimità sul web – torna sotto la lente di ingrandimento per gli ultimi sviluppi. Sulla pashmina che la giovane donna avrebbe usato per impiccarsi sono state trovate tracce di dna maschile appartenente a due uomini diversi.

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La scoperta del genetista nominato dalla mamma Tiziana Cantone

Teresa Giglio e i suoi legali continuano a cercare la verità e questo elemento potrebbe rivelarsi fondamentale per la riapertura delle indagini, che dovrebbero cambiare direzione. La scoperta delle tracce di dna di due diversi uomini è stata fatta nel corso del weekend e l’esito è stato già trasmesso alla Procura di Napoli Nord. Un elemento importantissimo che va ad aggiungersi alla vicenda dopo che le indagini difensive hanno portato alla riapertura di un’inchiesta per frode processuale in relazione ai dati dell’iphone e dell’ipad di Tiziana che sono stati cancellati mentre gli apparecchi erano in custodia presso i carabinieri per gli accertamenti successivi alla morte.

Possibile riapertura dell’indagine per omicidio

Vista quest’ultima scoperta e le possibili ricostruzioni relative, la madre di Tiziana Cantone auspica che per il caso della figlia venga aperta anche un’indagine per omicidio. Intanto, per quanto riguarda la scoperta dell’Emme-Team, il colpevole sarebbe già stato individuato. Secondo l’agenzia l’intrusione sarebbe avvenuta a partire da un server professionale con l’utilizzo del sistema operativo Linux. Il possibile responsabile dovrebbe già essere stato identificato grazie all’individuazione di posizione Gps, dispositivo e indirizzo Ip. Tutto il materiale, come già accennato, è stato immediatamente consegnato alla Procura.

(Immagine dal profilo Facebook di Maria Teresa Giglio)

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