La preside della maestra di Torino vittima di revenge porn: «Da noi clima di conforto»

La deposizione della dirigente e la richiesta dei pm

14/01/2021 di Redazione

Da un lato c’era la preside della maestra Torino vittima di revenge porn. Dall’altro c’erano i pm che hanno chiesto per la dirigente scolastica del nido dove la giovane educatrice lavorava una condanna in seguito alla lettera di dimissioni che, secondo gli inquirenti, era stata costretta a firmare. Eppure, prima che la vicenda iniziata nel 2018 giunga alla sua conclusione in tribunale, la preside ha voluto rendere alcune dichiarazioni per provare a spiegare il suo punto di vista.

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Maestra Torino, la deposizione della preside

La maestra – le cui foto private erano state messe in circolazione, in una chat WhatsApp del calcetto dal suo ex fidanzato – ha contestato la riunione che si era tenuta all’interno della scuola, i messaggi che la preside avrebbe inviato alle altre maestre chiedendo di cogliere in fallo la giovane donna, per avere una scusa con cui mandarla via, inoltre ha sottolineato il trattamento ricevuto davanti ai genitori dei bambini della scuola. La preside ha provato a contestare punto per punto le accuse.

Innanzitutto, ha detto di aver scritto quei messaggi in preda a un momento di rabbia: «Lei continuava a cambiare versione sulle sue dimissioni – dice la preside – e per questo, non per le foto, si è rotto il rapporto di fiducia con lei. Mi ha accusata di essere bugiarda». Sulla riunione delle maestre insieme alla dirigente, poi, la preside ha smentito che si sia trattato di un voler mettere alla gogna la giovane donna: «Io stavo male per lei e le avevo detto di andare a casa a farsi una doccia, perché la vedevo turbata. Nella riunione con le altre maestre c’è stato solo un clima di conforto». Inoltre, la preside ha sottolineato come sia stata la stessa maestra ad aver cambiato più volte idea sulle proprie dimissioni.

Altre parole che avranno senz’altro aperto la ferita di quell’episodio spiacevole, dopo il quale la giovane maestra di Torino ha perso tranquillità, sicurezza e lavoro. Il revenge porn prima, il trattamento ricevuto poi. Dalla rete alla realtà, un viaggio senza ritorno.

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