È un lunedì nero per le borse: i titoli a Milano non riescono a fare prezzo, spread oltre 200 punti

09/03/2020 di Redazione

Lunedì da tregenda per quanto riguarda l’economia italiana. Dopo aver registrato il crollo delle borse asiatiche (Tokyo ha chiuso con un ribasso del 5%), l’indice di borsa del nostro Paese non riesce ad aprire questa mattina e lo spread è segnalato in forte aumento, aprendo con un differenziale di 218 punti base. Quando i listini non riescono a quotarsi per un eccessivo ribasso, la borsa non riesce a fare prezzo. E, pertanto, non viene registrata la sua apertura. Soltanto per un attimo, questa mattina, Recordati ha segnato per qualche istante un -8%, ma l’indice è stato immediatamente sospeso.

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Lunedì nero delle borse per l’effetto coronavirus

A tutto questo si aggiunge una significativa crisi del prezzo del petrolio, dovuta – oltre che all’emergenza coronavirus – anche a un mancato accordo tra Opec e Russia sui tagli alla produzione di greggio per sostenere il prezzo del barile. Per questo motivo, il prezzo del barile è sceso del 30%, facendo segnare il ribasso più significativo dai tempi della Guerra del Golfo.

Nelle prima battute di questo lunedì anomalo per  il Ftse Mib ha fatto segnare prima un -0,09% (corrispondente al calo di Recordati) e poi è scesa a -1,2% quando altri titoli sono riusciti a fare prezzo, come Exor (sospesa con un teorico -11,26%). Indicazioni anche per Moncler (-10%), Hera (-5,2%). Ma si tratta, al momento, di proiezioni teoriche che non hanno corrispondenze con la realtà dei fatti.

Intanto si registrano anche altri segnali preoccupanti per l’economia globale: il Pil giapponese nel quarto trimestre ha registrato una contrazione dell’1,8, mentre crollano i rendimenti dei titoli di Stato Usa: i Treasury, infatti, sono dati allo 0,5% e non sono mai stati così bassi. L’effetto del coronavirus, insomma, colpisce anche le borse a livello globale.

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