La lista Zaia, con i soli voti in Veneto, potrebbe prendere più consensi di Italia Viva a livello nazionale

La progressione del consenso personale del governatore potrebbe fargli sfondare il milione di voti

21/09/2020 di Redazione

La lista Zaia in Veneto viaggia verso il milione di voti. Un risultato eccezionale, al di fuori di ogni più rosea previsione. Un consenso personale fortissimo. Che potrebbe addirittura essere rilevante a livello nazionale. Con i voti della sua regione potrebbe quasi sfiorare il 3%, che è l’attuale soglia di sbarramento prevista dalla legge Rosato, la norma che regola le elezioni in Italia e che disciplina l’accesso alla Camera e al Senato.

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Lista Zaia, solo in Veneto ottiene quasi un milione di elettori

Visto che si tratta della prima prova elettorale in cui concretamente è presente Italia Viva, possiamo agevolmente sottolineare che – in virtù di questo risultato – il partito di Matteo Renzi oggi, a livello nazionale, raccoglierebbe probabilmente meno consensi di uno del partito del governatore del Veneto. Si può utilizzare il condizionale perché il contesto non è ancora del tutto misurabile: è vero che Zaia ha ottenuto quasi un milione di voti con la sua lista in Veneto, ma come si comporterebbe in altre regioni italiane?

Al contrario, Italia Viva nella regione di Matteo Renzi ha ottenuto soltanto il 4,7% dei consensi totali. Briciole nei confronti della vittoria di Zaia nei suoi territori. Facile, comunque, pensare a una proiezione nazionale che lancerebbe il governatore del Veneto in parlamento con un proprio simbolo.

Lista Zaia e il confronto con Italia Viva

Il corpo elettorale italiano, alle ultime elezioni europee, è composto da 51 milioni di persone. L’affluenza alle ultime elezioni generali del 2018 è stata del 70% circa. Con questi numeri, la lista di Zaia (un milione di voti) con il solo Veneto raggiungerebbe il 2,8% dei consensi. Basterebbe allargare un po’ di più lo spettro della competizione per eleggere rappresentanti in parlamento. Matteo Salvini, in questo modo, avverte ancora di più il fiato sul collo del collega di partito. Matteo Renzi, invece, può tirare le somme della sua esperienza politica, con la prima prova concreta delle urne per il suo partito neonato, finora accreditato solo dei punti virtuali dei sondaggi.

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