Liliana Segre sugli haters: «Hanno tempo da perdere e mi augurano la morte. Ma lo sanno che ho 90 anni?»
La senatrice a vita è stata intervistata da Riccardo Iacona per Presa Diretta
02/03/2021 di Redazione
Che te ne fai degli haters, giustamente, quando hai 90 anni? Liliana Segre prova a spiegare – lo fa nel corso della bella intervista che Riccardo Iacona ha realizzato e ha mandato in onda ieri sera nel corso di Presa Diretta – l’inutilità degli haters, soprattutto quando a questi non si dà affatto peso. La senatrice a vita, presa di mira sia quando tornò a Roma per votare la fiducia al governo di Giuseppe Conte (che poi ha dovuto cedere il passo), sia quando si è sottoposta alla vaccinazione contro il Covid-19, ha voluto dedicare un passaggio dell’intervista agli odiatori che da tempo la prendono di mira sui social network. Le parole di Liliana Segre sugli haters sono totalmente condivisibili.
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Liliana Segre sugli haters, la bellissima lezione a Presa Diretta
«Quando uno arriva a 90 anni e come me adora la vita una cosa che mi dispiace moltissimo è se perdo mezz’ora se una cosa non avviene al momento giusto. Mezz’ora della mia vita a 90 anni: è importantissima! – dice Liliana Segre a Riccardo Iacona – Non avete idea di quante cose si possano fare in quella mezz’ora. E questi sconosciuti odiatori hanno questi minuti da perdere per augurare a me la morte? Io c’ho già 90 anni, mica posso vivere poi così tanto».
Liliana #Segre per la sua testimonianza sugli orrori della #shoa e per essere vittima di odio ancora oggi è sotto scorta. Ma cosa pensa dei suoi odiatori?
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Insomma, Liliana Segre, in 30 secondi, fa comprendere perché il fenomeno degli haters online è così effimero. Ci lascia uno spazio di riflessione importantissimo: oggi, da nativi digitali, tendiamo a dare una importanza esagerata alle cose che vengono scritte in rete. Molto spesso – e questa è una critica anche per noi giornalisti, noi compresi e nessuno escluso – la stampa mette in rilievo notizie nate da questo grande malinteso: che la rete possa essere una sorta di coscienza collettiva che influenza il modo di comportarsi delle persone. In realtà, il fenomeno haters – visto con gli occhi di una persona testimone della Shoah, che ha attraversato epoche storiche così diverse tra loro, ciascuna con la propria forma di comunicazione – lascia il tempo che trova. Insignificante, che non scalfisce.
Già in passato, Liliana Segre aveva dato una perfetta definizione per gli haters online: «Persone che hanno problemi e che vanno curate». Una descrizione che denotava un certo senso di pietà nei loro confronti, il desiderio di affrontare un fenomeno per risolvere un problema. Oggi, dopo i ripetuti attacchi, la senatrice è passata direttamente all’atarassia, all’indifferenza nei loro confronti. Riuscendo a utilizzare, lei che ha attraversato una delle peggiori tragedie della storia, persino l’arma dell’ironia.